Mentre il teatro delle elezioni statunitensi non cessa di offrire i bis al pubblico mondiale, che segue attentamente lo spettacolo più per timore delle sue conseguenze infauste che per amore delle vicissitudini politiche dell’Impero, la stampa occidentale sceglie e sprona i propri
ContinuaNon ne parlerà nessun libero giornalista in Svizzera, perché il conformismo e l’opportunismo che ormai dilaga in questa categoria impedirà di onorare la memoria di un giornalista davvero indipendente che, proprio per questo, venne isolato dai media mainstream. Il veterano del giornalismo
ContinuaPrima di tutto dobbiamo prendere atto che è un trentennio, ovvero dai tempi di Bill Clinton, che il potere negli Stati Unti non è più politico, ma è assolutamente di pertinenza dell’apparato speculativo – finanziario, affermatosi con l’economia digitale, il quale opera
ContinuaUna prima parte di questa riflessione è stata pubblicata sul numero 52 (aprile 2022) della rivista “Libero Pensiero” edita dalla sezione ticinese dell’Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori. Il lavoro di Annika Brockschmidt, formatasi tra Heidelberg, Durham e Potsdam in storia, germanistica e
Continua«Il popolo dell’Ucraina sta soffrendo in una zona di guerra a causa delle azioni degli Stati Uniti, a partire dal colpo di stato del 2014 che ha violentemente rovesciato il presidente eletto. L’obiettivo era ed è quello di usare l’Ucraina come arma
ContinuaCon lo scoppio dei disordini a Cuba, tutti i riflettori sono stati puntati sull’isola della Rivoluzione castrista. Ciò che sta accadendo nella vicina Haiti è passato invece quasi inosservato. Il 7 luglio, una squadra di uomini armati ha fatto irruzione nella residenza
ContinuaPubblichiamo qui di seguito una libera traduzione dell’articolo di Stéphane Beaud e Gérard Noiriel apparso su Le Monde Diplomatique con il titolo “Impasses des politiques identitaires” (leggi qui l’originale in francese). Pur avendo le sue radici in una lunga storia, il linguaggio
ContinuaI mezzi di dibattito pubblico forse più influenti sono oggi i social. Ci può piacere o no, e a me non piace necessariamente, ma questa è la situazione. E dunque che questi strumenti siano gestiti in modo arbitrario da parte di manager
ContinuaIn seguito ai disordini avvenuti mercoledì 6 gennaio a Washington, durante la certificazione dell’esito del voto delle presidenziali statunitensi, alcuni social media – in particolare Facebook e Twitter, ma anche Instagram – hanno sospeso il profilo del presidente USA Donald Trump; quest’ultimo
ContinuaIl clamoroso assalto al palazzo del Campidoglio, sede del Congresso statunitense, avvenuto mercoledì ha suscitato numerose e variegate reazioni in tutto il mondo, tanto sul piano mediatico che su quello politico. Non è mancata in questo senso la presa di posizione del
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