Nil Malyguine, classe 1997, è laureato in storia all'Università di Padova. Si occupa in particolare di storia della Russia e dell'Unione Sovietica. È membro del Comitato Centrale del Partito Comunista.
A margine dell’Assemblea generale dell’ONU a New York, tenutasi alla fine di settembre, il ministro degli esteri cinese Wang Yi e il consigliere presidenziale brasiliano Celso Amorim hanno annunciato la creazione degli Amici della Pace, un “gruppo di iniziative” che ha lo
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Ammetto di non apprezzare la stampa ticinese, tantomeno gli articoli di cronaca internazionale, nei quali il giornalismo di casa nostra sfoggia tutto il suo presappochismo, nonché la sua disonestà e mediocrità intellettuale. Viste le basse aspettative diventa difficile stupirmi in negativo, ma
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Da mesi non si fa altro che parlare di trattative di pace per l’Ucraina. Molti le ritengono imminenti, quasi tutti le considerano indispensabili, eppure nessuno sembra in grado di tracciarne i possibili contorni. Entrambi gli schieramenti, sebbene in misura differente, accusano la
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In questi giorni di tensione in Georgia, la mente alveare dell’informazione di massa sta vomitando una quantità proverbiale di grossolane menzogne, tale da rendere urgenti dei chiarimenti a proposito della legge “sugli agenti stranieri”. Per trovare un esempio di mistificazione propagandistica non
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L’esercito svizzero è garante della sovranità elvetica? Buona parte dell’opinione pubblica ne è fermamente convinta. Tuttavia, tanto nel corso del Novecento quanto al giorno d’oggi, è proprio dall’interno delle forze armate che giunge una delle più gravi minacce alla neutralità svizzera. Il
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“Se dimentichiamo quello che è successo, saremo noi a giacere in queste fosse.” Lo dice il procuratore generale della Repubblica di Bielorussia, Andrej Šved, mentre illustra al pubblico le ultime scoperte dell’inchiesta penale sul genocidio del popolo bielorusso. È una frase che
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In questi giorni cade il trentesimo anniversario dell’Ottobre Nero: così viene chiamata in Russia la contrapposizione armata che, nei primi giorni di ottobre del 1993, pose fine alla crisi costituzionale tra il presidente Boris Eltsin e il parlamento. Ordinando ai carri armati
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Dall’inizio dell’intervento militare dell’esercito russo in Ucraina, la neutralità svizzera si trova a fronteggiare un attacco senza precedenti. Ma non siamo l’unico paese europeo a subire forti pressioni (sia interne che esterne) per un allineamento all’imperialismo atlantico. I governi di Svezia e
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Il colpevole di questa catastrofe annunciata era già deciso. I media mainstream non hanno perso tempo ad incolpare la Russia e Vladimir Putin, mentre le motivazioni di questo gesto andrebbero ricercate nella sua intrinseca malvagità. Putin è stato trasformato dal giornalismo liberal-atlantista
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“La Svizzera non può rimanere neutrale”, sostiene l’ambasciatrice ucraina a Berna Iryna Venediktova in un’intervista al Sonntagszeitung. Dopo una simile dichiarazione, una nazione sovrana con un senso della propria dignità avrebbe concesso all’ambasciatore qualche giorno per abbandonare il paese. Tuttavia, nel corso
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