Ne è passato di tempo, da quando in piena guerra fredda il Festival del film di Locarno diffondeva filmografia sovietica: ora si preferisce, evidentemente, quella israeliana. Già qualche anno fa in occasione della 68esima edizione dell’importante evento culturale locarnese un partenariato alquanto discusso
ContinuaSi è conclusa la 71esima edizione del Locarno Festival, nuovo nome di quello che era in passato il Festival Internazionale del film di Locarno. La nuova denominazione non è qualcosa di neutrale, ma è un nuovo concetto su cui avevamo scritto lo
ContinuaA Land Imagined, di Yeo Siew Hua, è il primo film di Singapore presentato al Festival del Film di Locarno. Si tratta della storia dell’investigatore di polizia Lok, al quale viene affidato l’incarico di indagare sulla scomparsa di Wang, un lavoratore cinese
ContinuaInteressante dal punto di vista storico, certo, ma anche molto parziale nell’analisi (che potremmo quasi spingerci a dire di essere persino assente) e infarcito di quel quasi fatalismo che riguarda le generazioni che hanno vissuto il ’68… e che oggi sono “stanche”
ContinuaNon è semplice scrivere una recensione su documentari costruiti attraverso filmati d’archivio dell’epoca, intervallati da commenti e opinioni di alcune personalità di spicco (tra i molti: Bertolucci, Revelli, Cacciari, Fo, Rame, Capanna) che hanno vissuto le vicende narrate dalle immagini e dalle
ContinuaJamila o Djamila è un nome che attraversa lo spazio musulmano vincendo i continenti. Nel 1958 escono con questo titolo un libro in Unione Sovietica e un film in Egitto. Nel primo caso si tratta di un appassionante romanzo del grande kirghiso
ContinuaA Cannes 2018 vince giustamente il premio per la sceneggiatura Jafar Panahi che chiude le polemiche con il governo iraniano e realizza un’opera in cui, sebbene gli sia vietato girare, come racconta in apertura del film in una buffa telefonata alla sua
Continua“Il volo di Pjatakov” è un’opera estremamente importante nella storiografia italiana (e non solo italiana). Gli autori, facendo un uso sapiente di fonti note e altre più recenti (per le quali è stato fatto anche un originale e inedito lavoro di ricerca),
ContinuaDurante l’ultima edizione del Film Festival di Locarno è stato proiettato il documentario “Le vénérable W.” di Barbet Schröder (Francia, 2017) sull’influente monaco buddista birmano Wirathu. Nella sala osservo il pubblico, prevalentemente femminile, con un’ammirazione per il buddismo che lo si legge
ContinuaMolte le pellicole interessanti alla 74° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, dal profondo iraniano “Senza data, senza firma” di Vahid Jalilvand, vincitore del premio per la migliore regia della sezione Orizzonti, che rinnova nella quotidianità i valori della Rivoluzione Islamica,
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