“La RSI rispetti coloro che pagano il canone”, questo é lo slogan ed il conseguente titolo di un appello pubblico recentemente lanciato dalla Gioventù Comunista (GC) con il quale l’organizzazione vuole stigmatizzare alcune scelte operate dalla RSI, ritenute alquanto discutibili e non assimilabili ai principi ed al metodo di un ente pubblico qual’é la nostra radiotelevisione. Oltre a ciò la presa di posizione effettua considerazioni che arrivano a giudicare in maniera negativa le priorità fissate dalla RSI che, sempre secondo i giovani del Partito Comunista, comporterebbero la subordinazione delle trasmissioni di carattere culturale a favore di contenuti commerciali.
Di seguito troviamo il testo completo dell’appello in questione:
La RSI rispetti coloro che pagano il canone
I firmatari di questo appello dichiarano il loro sdegno in rapporto alla scelta della RSI di occupare per ore il palinsesto televisivo del secondo canale con la trasmissione in diretta del matrimonio del principe William e della sua consorte Kate Middleton, un evento mondano che celebra una istituzione anti-democratica e coloniale come una monarchia britannica. Non meno discutibile è stata la scelta di coprire mediaticamente con il commento di un giornalista aderente al movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione il processo di beatificazione dell’ex-papa Giovanni Paolo II. Una tramissione priva di senso critico, irrispettosa dei cittadini atei, agnostici e di altre confessioni, che hanno pagato per sorbirsi una messinscena con cui un papa reazionario, intollerante verso i movimenti progressisti all’interno dello stesso mondo cattolico e amico di dittatori come Pinochet e di leader fascisti come Stepinac è stato idealizzato.
Ricordiamo che la radiotelevisione in questione è pubblica, di proprietà dai cittadini di uno stato repubblicano e laico e che contribuiscono al suo mantenimento attraverso un canone, peraltro anti-sociale. Con queste scelte si mette invece sostanzialmente in discussione la qualità di un’azienda pubblica, la RSI, che dovrebbe presentare ai telespettatori un’offerta quantomeno pluralistica e comunque non assimilabile ad una linea editoriale conformista e faziosa, un consumismo mediatico di cui faremmo volentieri a meno.
La popolazione ed in particolare i giovani devono poter disporre di un’offerta televisiva che supporti concretamente lo sviluppo di cittadini in continuo fermento con la realtà, capaci di confrontarsi criticamente con essa, invece di promuovere l’appiattimento, l’indifferenza verso gli avvenimenti del presente, lo strozzamento dell’intelligenza. Tutto ciò assume connotati purtroppo farseschi quando si osserva come la nostra radiotelevisione porti in avanti una progressiva riduzione delle trasmissioni di carattere culturale ed in generale dedicate all’approfondimento. Chiediamo pertanto che la RSI effettui una radicale inversione di rotta e privilegi, d’ora in poi, il primato della qualità, anziché quello del consumo immediato, comodo ed alienato.
La Gioventù Comunista invita pertanto tutti coloro che concordano con il contenuto dell’appello a sottoscriverlo ed a diffonderlo. Viene inoltre ricordato che i sottoscriventi possono essere persone singole (in tal caso specificare domicilio o l’ev. ruolo), partiti e associazioni. Per quanto riguarda le sottoscrizioni, esse, sono inviabili all’indirizzo di posta elettronica gioventu.comunista@gmail.com
L’elenco completo dei sottoscriventi potrà essere visionato sul sito dell’organizzazione: http://www.gioventucomunista.ch
Il problema fondamentale è che CL da un lato e il PS dall’altro hanno lottizzato la televisione e si scambiano i favori nel dare una notizia o nel censurarla. Che schifo la mafietta ticinese.
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