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I militari turchi scontenti dalla politica anti-siriana di Erdogan

La politica aggressiva del governo della Turchia nei confronti della Siria e, in particolare, l’intenzione del presidente Recep Erdogan di dare ordine ai propri militari per un’operazione di terra ai danni dell’integrità statuale siriana, sta creando forti frizioni all’interno dell’esercito di Ankara che continua a ritenersi il tutore dell’eredità kemalista.

L’ex-capo dell’Intelligence dello Stato Maggiore Generale turco, il generale Ismail Hakki Pekin, ha infatti affermato in un’intervista esclusiva all’agenzia di stampa russa Sputnik (leggi) che le Forze Armate turche non sono per nulla entusiaste delle aspirazioni del loro governo, il quale da un decennio è nelle mani degli islamisti.

Pekin con il presidente del suo partito Perinçek
Pekin (sinistra) con Perinçek (centro) del partito “Vatan”

“Naturalmente sono costretti a obbedire agli ordini, ma posso dire con sicurezza che le Forze Armate turche non hanno mai sostenuto l’idea di una operazione militare contro uno Stato confinante” ha spiegato Pekin. L’alto ufficiale ha continuato dichiarando che fra gli ufficiali turchi si capisce che “rovesciare Bashar Assad non risolverà i problemi. Al contrario tale passo potrebbe causare una seria instabilità di lungo termine nella regione.

Che Damasco rafforzi le proprie posizioni e stabilisca un effettivo controllo alle frontiere è negli interessi nazionali turchi”. In sostenza l’accusa è che Erdogan obbedisca ad ordini esterni che mirano al caos anche in Turchia. Pekin ha evidenziato che nell’esercito “è chiaro a molti che piuttosto di venir coinvolti in una guerra inutile, costosa e lunga avrebbe molto più senso rafforzare il governo siriano e allontanare dalle frontiere turche il conflitto”. Il generale ha avvertito il proprio governo di evitare l’invasione delle città siriane di Afrin o Azaz perché ciò potrebbe provocare scontri con la Russia e le conseguenze per la sicurezza interna turca sarebbe pesantissime.

Ismail Hakki Pekin è uno dei più importanti generali turchi ad aver voltato le spalle al governo di Ankara, aderendo in seguito al partito anti-imperialista “Vatan” (leggi), il quale da tempo chiede un riavvicinamento fra Turchia e Russia e, di recente, ha fatto visita proprio al presidente siriano Assad a Damasco.

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