A Mesocco è scontro fra Lega dei Mesolcinesi e Partito del Lavoro

Sul finire dello scorso mese di novembre nel cantone dei Grigioni sono eletti i sei membri dell’esecutivo della Regione Mesolcina, l’ente che raggruppa i comuni della valle. Il comune di Mesocco usciva con le ossa rotte dalla consultazione: il candidato uscente, il socialdemocratico François Prêtre non veniva riconfermato e il candidato “indipendente” Fausto a Marca otteneva anch’esso un magro risultato.
E’ l’esclusione del comune altomesolcinese a fungere da “scusa” per Fausto a Marca, già consigliere comunale a Bellinzona per le fila della destra populista, nel lanciare un nuovo partito nel panorama politico grigionese: la Lega dei Mesolcinesi, strettamente legata alla Lega dei Ticinesi, che ha già avuto il benestare del “presidente a vita” di via Monte Boglia, Giuliano Bignasca.
Il primo atto della Lega dei Mesolcinesi riguarda proprio Mesocco: il leghista giunto da Bellinzona intende infatti, attraverso una iniziativa popolare, chiedere che il popolo si esprima sull’ipotesi di far uscire il comune dalla Regione Mesolcina.
Ma la volontà di a Marca trova contraria l’altra neo-formazione politica della regione, i comunisti, che proprio di recente hanno fatto parlare di sé riuscendo ad eleggere un consigliere comunale e un supplente nel comune mesolcinese di Roveredo.
Il gruppo promotore del Partito Grigionese del Lavoro, aspirante sezione del Partito Svizzero del Lavoro (PSdL) e legato al Partito Comunista Ticinese, ha infatti definito un “autogol” la proposta leghista. Il comunicato, firmato da Janosch Schnider, esponente comunista di Mesocco e dal consigliere comunale roveredano Mattia Antognini, si interroga sulle effettive “intenzioni di a Marca: da una parte sembra puntare i piedi perché Mesocco sarebbe sottorappresentata presso il Consiglio di direzione dell’Ente Regionale, mentre d’altro canto propone l’uscita della località altomesolcinese dalla Regione Mesolcina. Il leghismo, insomma, non perde la poco invidiabile capacità di entrare in contraddizione nello spazio di pochi secondi, nonché di farsi promotore di politiche populiste generate di pancia”. I comunisti grigionesi che stanno lavorando in questi mesi per costituirsi in partito politico ritengono che “tali problemi vadano affrontati in maniera ragionevole, ad esempio introducendo un sistema proporzionale nell’assegnazione dei posti in seno al suddetto Ente Regionale, rifiutando qualsiasi tendenza isolazionista, all’insegna della cooperazione a favore del bene complessivo della Val Mesolcina. È impensabile, insomma, che Mesocco possa essere tagliata fuori da una realtà che la compete in maniera decisiva”.

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