L’Argentina ha appreso mercoledì 27 mattina la dolorosa notizia della morte improvvisa dell’ex-presidente della Repubblica Nestor Kirchner, marito dell’attuale mandataria Cristina Fernandez.
Per l’indipendenza e la liberazione nazionale
Giurista di formazione, esponente della corrente di sinistra del Partito Giustizialista di ispirazione peronista, è agli occhi del popolo e delle masse lavoratrici colui che ha saputo far risollevare la testa ad un paese distrutto dai dictat neoliberista del Fondo Monetario Internazionale e sottomesso agli interessi degli Stati Uniti. Durante il suo mandato presidenziale, dal 2003 al 2007, ha favorito una politica sociale ed economica progressista, contraria alle privatizzazioni e alle liberalizzazioni che avevano contraddistinto i governi precedenti guidati da Carlos Menem. Ha inoltre spinto l’Argentina verso una strada basata sull’indipendenza nazionale legata ai processi rivoluzionari democratici e anti-imperialisti che stanno caratterizzando gli ultimi decenni dell’America latina. Nel 2007 gli succede la moglie Cristina Fernandez alla guida della Repubblica, mentre Nestor Kirchner viene eletto presidente dell’UNASU, l’alleanza dei paesi latinoamericani contrari alla zona di libero scambio ZLEA voluta da Washington.
La sinistra unita al suo fianco
Tutta la sinistra argentina – ad esclusione dei trozkisti, degli anarchici e di qualche gruppo maoista – piange una “perdita irreparabile di un patriota e di un compagno”. Il segretario generale del Partito Comunista d’Argentina (PCA) Patricio Etchegarray ha ricordato che “nel quadro dei processi di trasformazione che si sta sviluppando attualmente in America latina, le misure prese dall’ex-presidente a favore dei ceti popolari, dell’integrazione latinoamericana, del rispetto dei diritti umani, sono parte integrante dell’eredità con la quale la società argentina oggi continua ad avanzare sulla via della giustizia e dell’integrazione sociale”. Sulla stessa linea i socialdemocratici di sinistra del Partito Intransigente e il Partito Umanista. Il Partito Comunista Congresso Straordinario (PCCA), organizzazione marxista-leninista staccatasi dal PCA per aderire organicamente nella coalizione di governo kirchnerista, ha salutato con un “Hasta sempre” il “compagno Nestor”: Il PCCE ritiene infatti che la transizione al socialismo in Argentina possa avvenire solo se sarà completata – in un fronte unito anti-imperialista coi peronisti di sinistra – il processo di liberazione nazionale del paese.
Solidarietà Internazionale
Con profonda commozione e le lacrime agli occhi, il presidente Rafael Correa dell’Ecuador ha reso onore all’ex-mandatario argentino. Il governo rivoluzionario di Raul Castro a Cuba si è subito unito al cordoglio, così come Evo Morales, presidente di Bolivia che si trovava in visita ufficiale in Iran. Dal canto loro i presidenti di Venezuela e Brasile, Hugo Chavez e Ignacio Lula Da Silva hanno dichiarato ben tre giorni di lutto nazionale nei rispettivi paesi. Dalla Svizzera il Partito Comunista Ticinese ha inviato una nota di condoglianze all’ambasciatore argentino a Berna e lo stesso sta avvenendo un po’ in tutto il mondo ad opera della sinistra di classe e degli anti-imperialisti.
Massimiliano Ay