L’inizio del nuovo anno ha coinciso con una ricorrenza importante per i comunisti di tutto il mondo: il 65° anniversario della vittoria della Rivoluzione cubana che – guidata dal leggendario Fidel Castro – decretò la fine della dittatura di Fulgencio Batista, sostenuta dagli Stati Uniti. Il popolo cubano e il suo Partito Comunista hanno difeso e fatto progredire la loro rivoluzione di fronte al brutale blocco economico e finanziario statunitense, che viene costantemente inasprito più che mai. Nel frattempo, l’embargo statunitense, in nome della presunta difesa dei diritti umani, viola in realtà solo i diritti del popolo cubano, tra cui il diritto all’assistenza sanitaria, alla sicurezza alimentare ed economica, il diritto di decidere la direzione che può assumere la propria società. In sintesi: il diritto di esistere!
Gli USA impongono le sanzioni sperando che il popolo si ribelli contro i comunisti
Il quotidiano Granma, organo del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, in un articolo di fine anno, riassume le relazioni di Cuba con gli Stati Uniti nel 2023 affermando che sono stati fatti ben pochi progressi su questo fronte: “al contrario, l’amministrazione guidata da Joe Biden continua a detenere il record di maggiore efficacia e zelo nell’applicazione delle sanzioni contro Cuba”. Granma sottolinea che “tutte le medicine che mancano, la centrale termoelettrica che si è fermata, i trasporti che mancano di pezzi di ricambio, il progetto sociale che non si è potuto realizzare, tutto questo è dovuto al blocco”. L’articolo aggiunge che gli Stati Uniti stanno prendendo di mira specificamente il settore pubblico “sapendo che fornisce servizi essenziali a tutta la popolazione, come la salute, l’istruzione, lo sport, la cultura, ecc. senza esclusioni di alcun tipo. […] D’altra parte, nell’ultimo anno sono aumentate le menzogne, la manipolazione della verità, la sovversione politico-ideologica e l’organizzazione e il finanziamento di gruppi violenti anticubani negli Stati Uniti”. La strategia americana è chiara: strangolare l’economia dell’Isola sperando che – esasperati dalle mancanze e dalla povertà – il popolo cubano si ribelli contro il proprio governo e faccia cadere il Partito Comunista. Un tentativo che dura ormai da oltre mezzo secolo ma che ha finora solo rinforzato il sentimento patriottico dei lavoratori cubani che non vogliono rinunciare al socialismo.
I dissidenti ricevono addestramento militare negli USA, tollerati da Washington
Gli Yankee continuano pure a fomentare la contro-rivoluzione quando non direttamente il terrorismo contro Cuba. Ad esempio, all’inizio di dicembre 2023, l’agenzia Resumen Latinoamericano ha riferito che “la fine del 2023 si avvicina e mentre le famiglie cubane si preparano ad accogliere il nuovo anno, vengono intraprese azioni per offuscare i festeggiamenti causando dolore e morte. Pochi giorni fa, le autorità cubane hanno sventato un piano per azioni terroristiche compiute da cubani residenti negli Stati Uniti, che probabilmente sarebbero state compiute durante le festività”. È stato riferito che un cubano residente negli USA è arrivato illegalmente dalla Florida con una moto d’acqua sulla costa nord di Cuba nel comune di Marti, nella provincia di Matanzas, per organizzare attacchi terroristici, ma è stato arrestato prima che potesse compierli. Secondo il Ministero degli Interni cubano (noto come MININT), i cubani coinvolti in questi eventi hanno legami con altri terroristi che vivono a Cuba, che incoraggiano pubblicamente azioni violente contro il governo e che hanno persino ricevuto un addestramento militare: “Gli Stati Uniti incoraggiano pubblicamente azioni violente contro Cuba attraverso persone che sono state addestrate negli Stati Uniti e che hanno le armi, l’addestramento e le risorse necessarie per realizzare questi piani. Tra questi ci sono terroristi che sono stati inclusi nella lista delle persone indagate e ricercate per il loro coinvolgimento in tentativi di terrorismo contro Cuba, pubblicata all’inizio di dicembre 2023 nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica”, ha assicurato la MININT. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti diffamano Cuba inserendola nella loro lista di Stati “sponsor del terrorismo”, che blocca il commercio internazionale e le transazioni finanziarie di Cuba. In pratica visto che l’ONU e molti paesi, fra cui la Svizzera, non vedono di buon occhio l’embargo economico contro Cuba imposto extraterritorialmente da Washington, l’amministrazione americana ha deciso di accusare il governo cubano di fomentare il terrorismo, così da assicurarsi il sostegno anche dei paesi occidentali più titubanti.
Nonostante le difficoltà Cuba resiste
Nonostante le difficoltà, Cuba continua a fornire un eccezionale aiuto internazionalista ai popoli del mondo, seguendo le parole dell’eroe nazionale José Marti, messe in pratica da Fidel Castro e dalla Rivoluzione socialista: “Patria è Umanità”. In un momento in cui gli imperialisti stanno fomentando una nuova guerra mondiale espandendo i confini della NATO verso la Russia e la Cina, distruggendo più che mai in questo modo quel che resta di relazioni internazionali basate sulla difesa della pace e della sovranità nazionale, anche sostenendo gli intollerabili crimini commessi dai sionisti contro il popolo palestinese, il contributo umanista di Cuba (che non a caso non ha relazioni diplomatiche con Israele) resta estremamente generoso. Questo è tuttora possibile perché il popolo, nonostante continui a tirare la cinghia, non cede ai suoi ideali e dimostra legame alla patria e al Partito Comunista guidato dal Primo Segretario Miguel Mario Diaz-Canel, presidente della Repubblica, che dimostra una leadership ferma e precisa, ma anche moderna, che sa ispirare la nazione a ingegnarsi per trovare soluzioni e sopravvivere. Diaz-Canel, nel suo discorso del 22 dicembre scorso, ha spiegato che Cuba sta affrontando gli effetti dell’embargo “con determinazione e fermezza, con intelligenza, con ottimismo e fiducia, condividendo gli sforzi e i contributi di tutti, in un contesto sfavorevole, ma con la certezza che supereremo le sfide attraverso il lavoro, il talento e la intelligenza, in altre parole, attraverso la resistenza creativa”.
Un giorno festivo in più per i lavoratori
Il governo cubano nel frattempo ha dichiarato il 3 gennaio giorno festivo “in riconoscimento degli sforzi del popolo” nell’anno appena trascorso. “Come giusto riconoscimento degli sforzi del nostro popolo nel 2023 e per aiutare i lavoratori a riposare, il Primo Ministro della Repubblica ha emanato il Decreto n. 100 che dichiara il 3 gennaio giorno festivo“, ha comunicato il Segretario del Consiglio dei Ministri, José Amado Ricardo Guerra davanti all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare. Questa decisione è attuata dalla Risoluzione n. 20 del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e prevede la sospensione di quasi tutte le attività durante i giorni festivi, ad eccezione di ospedali e servizi di assistenza, farmacie, stazioni di servizio, pompe funebri, asili e cimiteri, strutture ricettive, centri turistici, stazioni di comunicazione, radio e televisione, servizi pubblici di base, pesca e altre attività autorizzate dalla legge. In questi casi,ovviamente, il lavoratore riceve il salario corrispondente a un giorno lavorativo.
La solidarietà dalla Svizzera
Di fronte alla crescente violenza del blocco statunitense e del terrorismo sponsorizzato dagli Stati Uniti, Diaz-Canel, nel suo messaggio alla nazione, ha affermato che “la Rivoluzione non è il lavoro di un giorno, di un anno o di 65 anni, è un’idea, una volontà, non è uno di noi da solo, ma tutti noi, insieme, che superiamo l’impossibile”. Dalla Svizzera è giunto alle autorità dell’Isola un messaggio che dice: “E quel ‘noi’ deve includere anche noi membri del Movimento Comunista Internazionale. Siamo infatti entrati in una nuova epoca storica, che vedrà il declino dell’imperialismo e l’ascesa del multipolarismo, che aprirà nuove prospettive progressiste che dovremo saper cogliere”. A pronunciare queste parole è Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista della Svizzera che – come sempre attento conoscitore della politica internazionale – in una lettera inviata all’ambasciatrice cubana in Svizzera, Mayra Ruiz Garcia, scrive come i comunisti svizzeri siano consapevoli “che Cuba, a causa del criminale blocco economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti e tollerato da troppi Paesi europei, sta attraversando un periodo complicato e che, quindi, la solidarietà con la Rivoluzione deve essere più intensa. Cuba rappresenta per tutti noi un simbolo di resistenza, di lotta e di capacità di adattamento senza mai rinunciare a quel sogno di solidarietà e fratellanza che Fidel ci ha insegnato”.