Da qualche tempo i media occidentali stanno facendo di tutto per denigrare il governo progressista del Brasile, non a caso parte dei cosiddetti BRICS, cioè i paesi emergenti. Il can can è iniziato con i Mondiali di Calcio del 2014 a cui si era unita anche ampia parte della sinistra svizzera noncurante della strumentalizzazione della destra filo-statunitense. Il nostro portale aveva già allora mostrato come le cose stessero diversamente: https://www.sinistra.ch/?p=3515.
Circa centomila persona si sono riunite nel frattempo a Sao Paulo in Brasile per protestare contro il tentativo di impeachment della presidente della Repubblica Dilma Rousseff, organizzata dall’opposizione borghese. Militanti di varie sigle sindacali, di movimenti sociali e di partiti politici sono sfilati verso il Museo d’Arte di Sao Paulo, attraversando le vie della città brasiliana con slogan e striscioni inneggianti la difesa dei diritti sociali, contro gli sgravi fiscali e a favore della democrazia messa in discussione della destra filo-americana.
La grande manifestazione era organizzata da una coalizione che riuniva la Centrale dei Lavoratori del Brasile (CTB), sezione della Federazione Sindacale Mondiale (FSM), il sindacato di classe controllato dai comunisti, e circa altri 20 movimenti della società civile organizzata. Presenti anche i due partiti che stanno attualmente al governo: il Partito dei Lavoratori (PT) a cui aderisce la presidente Dilma e il Partito Comunista del Brasile (PCdoB).
La difesa dell’ordinamento costituzionale e per maggiori diritti sociali erano le linee giuda del corteo. “Ogni volta che la classe operaia migliora le proprie condizioni, la classe dominante fa di tutto per mettere fine al ciclo di emancipazione sociale. Il Congresso che è estremamente conservatore vuole arrestare questo processo con un’agenda politica regressiva dettata dai banchieri e dai grandi latifondisti con lo scopo di creare malcontento popolare e concludere il mandato costituzionale della presidente Dilma. Dobbiamo affrontare quest’onda golpista!” – ha dichiarato il presidente del sindacato CTB, Adilson Araujo.
Anche dalla Svizzera sono arrivati messaggi di sostegno alla manifestazione popolare. L’associazione ALBA SUIZA di cooperazione fra Svizzera e i paesi latinoamericani progressisti ha inviato una nota firmata dalla presidente Karin De Fries in cui si condanna il tenativo di golpe. E di solidarietà al legittimo governo brasiliano ha parlato anche Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista della Svizzera Italiana in un messaggio rivolto all’Ambasciatore brasiliano a Berna.