Il PS cittadino sostiene i tagli anti-sociali sui dipendenti a Bellinzona. Frizioni con comunisti e sindacati.

Dopo una lunga gestazione il consiglio comunale di Bellinzona ha approvato il nuovo ROD, cioè il Regolamento organico dei dipendenti dell’amministrazione comunale. Ma se i lavoratori si attendevano che il nuovo Municipio capitanato dai socialisti potesse venire loro incontro, si sbagliavano di grosso. D’altronde la disillusione probabilmente prevale da tempo, visto che fra il pubblico si sono visti solo due dipendenti comunali e nessun sindacalista, a dimostrazione del sempre maggiore distacco fra la popolazione e la casta politica.

Un attacco ai giovani e prime forme di meritocrazia

n_7c403f70d0d3df21bff53d876e444e1fImposto dal processo di aggregazione comunale della “Grande Bellinzona” caldeggiato anche dai socialisti, il nuovo ROD è stato presentato come un metodo di “responsabilizzazione dei dipendenti” favorendo il “lavoro per obiettivi”. La libertà di licenziamento viene estesa e gli scatti salariali annuali saranno collegati alle valutazioni degli ultimi due anni: ci volevano insomma i socialisti per introdurre in forma soft la meritocrazia nell’amministrazione. La riforma sarebbe necessaria soprattutto per risparmiare in un periodo difficile per le casse comunali: a passare alla cassa sono i lavoratori, anche se basterebbe coreggerre il moltiplicatore d’imposta verso l’alto, una soluzione che il Municipio non vuole intraprendere poiché altrimenti salterebbero le aggregazioni. Niet anche per il rincaro delle indennità, sì invece al taglio all’indennità per economia domestica adeguandosi così ai tagli cantonali combattuti lo scorso anno con uno sciopero dei sindacati VPOD e SISA. Il nuovo ROD prevede anche l’introduzione di una classe di pre-avviamento, che autorizza ad assumere i nuovi dipendenti con una classe salariale inferiore a quella prevista normalmente, una misura anti-giovanile. Infine vi è il prolugamento delle carriere, che i sindacati contestano in quanto creerebbe due regimi contrattuali, di serie A e B.

Alleanza sempre più stretta fra PS e PLR

n_cab06a2e9b637a2b63c6319f5f80452cBellinzona la rossa continua a sbagliare, a muoversi con paura per non infastidire il PLR, il vero partito-padrone della Città a cui il PS sembra succube. E il sindaco socialista Mario Branda nella sua relazione lo ha fatto ben capire, lodando a più riprese il concetto di compromesso, considerato “fruttuoso per il sistema politico svizzero”. Avrebbe potuto aggiungere che questo modello dell’eterno e vicendevole “spartirsi la torta” è alla base invece del clientelismo e delle privatizzazioni ai danni dei lavoratori, ma queste cose ormai in casa socialista non si dicono più. Branda ha poi continuato, rivolto evidentemente alla sua parte politica, esortando tutti a “rimettere in discussione i propri convincimenti”. Infatti – verrebbe da dire – lui l’ha fatto per primo: Branda è un esponente del sindacato dei servizi pubblici VPOD che una volta eletto in Municipio battezza una legge contro il proprio stesso sindacato e i suoi affiliati! Il sindaco ha poi dato una lezione di civica liberale ai pochi che avevano preannunciato un voto negativo richiamandoli alla “responsabilità di chi amministra la città, anche nel legislativo”: i socialisti di oggi, infatti, sembra che si riconoscano come amministratori del …capitalismo. Peraltro l’avvenire non sembra roseo: il sindaco ha infatti richiamato alla “simmetria dei sacrifici” (un concetto di per sé anch’esso di cultura liberale e non socialista) e ha preannunciato che si dovrà in futuro “intervenire nei servizi”. Sinistro monito, quello di Branda, per ulteriori misure di austerità?

Maggioranza bulgare contro i salariati

In consiglio comunale si sono opposti alla controriforma del ROD solamente pochi voti sparsi. I tre consiglieri comunali dei Verdi, il consigliere comunale Massimiliano Ay del Partito Comunista e il consigliere comunale Luca Buzzi di Bellinzona Vivibile. Sul fronte borghese voto unanime per il peggioramento delle condizioni di lavoro, con l’unica eccezione di un consigliere comunale PPD che è pure sindacalista OCST. Emendamenti sostanziali sono stati quelli sostenuti dai Verdi e dal Partito Comunista, ma che hanno spaccato il Partito Socialista determinandone l’affossamento, come è stato il caso dell’emendamento che chiedeva l’abolizione della classe di pre-avviamento.

Magra consolazione per i papà

Il consiglio comunale ha approvato invece l’ampliamento del congedo paternità da 5 a 10 giorni per ogni figlio. Di fatto si trattava della mozione del PPD, di cui però i Verdi si sono furbescamente  approppriati avanzandola prima come emendamento.

Nessun referendum

Nonostante fosse stato auspicato dal Partito Comunista, i sindacati OCST e VPOD hanno di fatto rinunciato a lanciare un referendum. Non vi sarebbe sufficiente seguito popolare, ma forse non si vuole nemmeno infastidire i governanti. Non è un mistero che il sindacato OCST è del PPD mentre nel sindacato VPOD militano tutti i vertici del PS di Bellinzona come Mario Branda, Loredana Schlegel e Andrea Bordoli.

Rottura a sinistra?

bellinzona_la_rossaIl dato politico è che, forse, ben presto non vi sarà più la “Sinistra Unita”: le frizioni fra PC e PS sono infatti sempre maggiori. Le divergenze negli ultimi tempi sembra stiano crescendo: il PS vuole demolire il centro giovanile, il PC lo vuole riaprire; il PS non si pone il problema di una città-cimitero, il PC propone interventi incisivi per rendere vivo il centro storico; il PS vota a favore del nuovo ROD, il PC resta al fianco dei sindacati. Inoltre le voci si rincorrono sulla volontà dei socialisti di scaricare i comunisti dall’alleanza perché troppo critici verso l’operato di Mario Branda. Staremo a vedere…

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