La Polizia spacca …la destra ticinese

Il Consigliere di Stato Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi) ha pubblicamente manifestato la volontà di aumentare gli effettivi della Polizia nel Canton Ticino per un massimo di duecento unità (un aumento pari a circa il 30% della situazione attuale), il che dovrebbe comportare un costo maggiorato per la sicurezza pubblica intorno fra gli 8 e 15 milioni di franchi.  Sostenuto in questo da Matteo Cocchi, comandante della Polizia Cantonale (di cui Sinistra.ch si era già occupata in passato: leggi). Pochi giorni prima un altro Consigliere di Stato, il democristiano Paolo Beltraminelli (PPD), aveva invece allertato i ticinesi sul fatto che le finanze cantonali sono in rosso e che i cittadini avrebbero dovuto prepararsi a severe misure di austerità per l’autunno. Un preventivo 2014 “lacrime e sangue” era stato definito.

La destra si spacca, o almeno così sembra…

Una delle reazioni contrarie al progetto di Gobbi è giunta dal Partito Liberale Radicale (PLR). Il presidente dell’ex-Partitone, Rocco Cattaneo, in un comunicato stampa, ha infatti informato che “seppur il PLR riconosca che quello della sicurezza è un ambito prioritario per lo Stato, un approccio responsabile prevedrebbe che il dipartimento interessato proponga delle rinunce a compiti o delle misure di risparmio che possano compensare la maggiore spesa”. Insomma: il Consigliere di Stato Norman Gobbi è uno spendaccione! Dal canto suo il ministro leghista, strafottente, replica sulle colonne di “LiberaTV”: “Io continuo a lavorare per la sicurezza del Cantone. Ma se c’è bisogno di digerire qualcosa che è rimasto sullo stomaco, sarò ben lieto di invitare al grotto Rocco Cattaneo per offrirgli un grappino”.

L’incoerenza del PLR

Di per sé il PLR appare coerente con la sua visione tutta orientata al “meno Stato” e ai tagli sul personale e sui servizi, insomma una pura visione di destra economica, come il partito di Rocco Cattaneo ci ha ormai abituato da anni. Ma non è così… Viviamo in un’epoca in cui siamo subissati da così tante informazioni che è facile confondere i dati e scordarsi di situazioni passate. E di questo i politici si compiacciono, perché possono facilmente promettere cose che poi non manterranno, speculando sul fatto che, nel bombardamento mediatico cui sono sottoposti i cittadini, questi se ne dimenticheranno e accetteranno per buona la verità del momento. Ma a noi di Sinistra.ch piace andare indietro nel tempo e scavare. Ed ecco la sopresa! In data 1° marzo 2011 il PLR chiedeva pubblicamente che il governo assumesse più agenti di polizia, che tirasse la cinghia su tutto, soprattutto sul sociale e nella scuola, ma per la sicurezza e l’apparato repressivo non bisognava risparmiare, anzi andava speso di più! Da allora a oggi cosa è cambiato? Che quell’articolo era apparso in piena campagna elettorale. Ora che è la Lega a portare avanti quello che il PLR chiedeva, Cattaneo se ne lamenta, o almeno così fa credere per compiacere il suo elettorato un po’ smemorato.

Verso uno Stato di Polizia?

Diverso l’approccio invece del Partito Comunista, l’altro partito che ha pubblicamente espresso la sua contrarietà al pieno di Gobbi e Cocchi: in una nota stampa l’organizzazione di sinistra spiega come tale progetto sia sbagliato fin dalle sue fondamenta “in quanto l’aumento del numero di agenti è visto quale elemento di prevenzione. La Polizia, per sua propria natura, è invece un corpo di repressione, mentre la prevenzione dovrebbe essere impostata in tutt’altra maniera: garantendo una sicurezza sociale alla popolazione, che non sarebbe così spinta in condizioni di disagio”. Inoltre, sostengono i comunisti, “il Consiglio di Stato sta progettando un piano d’austerità – frutto della cosiddetta raod map – e allo stesso tempo presenta il lavoro della Polizia quale prevenzione, investendo in essa. La gestione della crisi è quindi più orientata ai manganelli che al sociale, riprendendo in pieno il modello che si sta diffondendo nell’Unione Europea!”. In pratica di fronte a una crisi economica che sta sempre più diventando una crisi sociale, con il rischio di movimenti di protesta come in altri paesi europei, ecco che la Lega si prepara a investire tutto su sicurezza, militarizzazione e repressione. Una politica peraltro preparata dai liberali, come ricordano i comunisti: “Patetico in questo senso il siparietto tra Gobbi e il presidente del PLR Rocco Cattaneo, il quale sui giornali reclama per le troppe spese, ma tra un incontro a Medeglia e un maialino è ben contento di quanto la Lega sta facendo”. Per il PC quindi l’aumento degli agenti di Polizia “non è che uno specchietto per le allodole”.

Formare meglio gli agenti

Al fianco del ministro leghista si è però schierato il sindacato cattolico OCST, che tutela anche i poliziotti: una posizione corporativa che favorisce la divisione dei lavoratori perché alcuni subiranno tagli mentre altri saranno privilegiati per motivi politici. Cosa che un sindacato serio e interprofessionale come l’OCST dovrebbe evitare. La stoccata finale è del Partito Comunista che si rifà ai numerosi casi di abusi da parte delle forze dell’ordine a Muralto, Locarno e Lugano nell’ultimo anno: “prima ancora che al potenziamento degli effettivi, si invita quindi il DI a concentrarsi sulla formazione degli stessi, in quanto – come più volte denunciato dal PC – i continui casi d’abuso e d’altri imbarazzi stanno dimostrando che la nostra Polizia non è in grado di svolgere il suo lavoro con la dovuta professionalità”!

Lascia un commento