Primo maggio a Lugano: i comunisti spingono per l’unità, i socialisti lodano Keynes e gli anarchici creano scompiglio

Vi erano poche persone all’appuntamento al Campo Marzio di Lugano, piano piano che il corteo avanzava, però, il numero si è progressivamente ingrandito. Dopo le delegazioni delle varie federazioni dell’Unione sindacale Svizzera (USS), sfilavano due bandiere del Partito Socialista (PS), il comitato sindacale dei docenti e i giovani operai presumibilmente red-skin legati a UNIA. Assenti invece i sindacalisti cristiano-sociali dell’OCST e i sindacalisti liberali dei SIT. In fondo al corteo vi era il tradizionale spezzone “anti-capitalista” con il movimento anarchico “Scintilla”, a cui però né i comunisti né il Movimento per il socialismo (Mps) quest’anno vi hanno preso parte. Lo striscione della Gioventù Comunista, dietro il quale camminava un folto gruppo di giovani (tutti con una maglietta in onore al presidente rivoluzionario del Venezuela Hugo Chavez da poco scomparso) e guidato dal coordinatore Aris Della Fontana, era infatti parte integrante del corteo per così dire “ufficiale” e ciò per una precisa scelta politica esplicitata in un volantino diffuso ai presenti e intitolato “per l’unità d’azione della sinistra”.

L’unità della sinistra, una “politica nuova”

“A sinistra occorre smettere di vivacchiare alla giornata per costruire invece un’unità d’azione coordinata, una strategia unitaria” – si legge nel volantino comunista. Sull’immancabile sfondo rosso con la stella, risaltavano però due parole – “politica nuova” – che fanno ripensare all’ex-giornale di un altro partito marxista nato su istanze giovanili tanti anni fa, il Partito Socialista Autonomo (PSA). Il segretario del Partito Comunista Massimiliano Ay spiega: “Il PSA è stato una realtà molto interessante e che presenta delle similitudini con l’attuale rigenerazione del Partito Comunista”. Ay continua: “è necessario costruire un’unità popolare fra lavoratori, studenti, ma anche casalinghe, disoccupati, migranti, ecc.: la capacità di mobilitazione dimostrata per salvaguardare il secondo pilastro e per l’iniziativa Minder va valorizzata per costruire un’unità d’azione di sinistra per progredire nelle tappe di un processo rivendicativo e non solo difensivo”. In quest’ottica unitaria abbiamo visto militanti del Partito Comunista aiutare a raccogliere firme per l’iniziativa “Giù le mani dagli ospedali” lanciata dal Mps. “Le idee buone non mancano, da parte nostra, del Mps, della Vpod, ecc. bisogna però inserirle in un quadro strategico” continua Ay: “i comunisti non sono eremiti ideologici, ma sono persone coi piedi per terra, che si impegnano senza tornaconto su temi concreti a favore della popolazione, senza badare alle etichette, perché è solo così che si progredisce verso il socialismo, non certo facendo atti di vandalismo contro i simboli del capitalismo”. Assieme ad Ay si sono visti, fra gli altri, i neo-consiglieri comunali comunisti di Lugano Edoardo Cappelletti e Demis Fumasoli.

Gli studenti al fianco dei lavoratori

Molte le bandiere del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), l’unica sigla sindacale presente a Lugano ma non aderente formalmente all’USS. Il combattivo SISA, che quest’anno compie il suo 10° anno di esistenza, era in piazza guidato dai coordinatori Janosch Schnider e Francesco Vitali con delegazioni dal Liceo e dalla Scuola di Commercio di Bellinzona, dal Liceo di Mendrisio, Lugano e di Locarno. Il SISA è stato attivo a Lugano con la campagna del “#pattoscuola” sull’edilizia scolastica e a favore della scuola pubblica, come Sinistra.ch aveva già riferito in questo articolo: link. Quest’anno gli studenti hanno pure gestito una bancarella informativa in piazza assieme ad altre associazioni di impegno sociale e civile, distribuendo il proprio materiale al pubblico.

I comizi ufficiali a Piazza Manzoni

Dal palco in Piazza Manzoni il presidente dell’USS Ticino e Moesa, nonché presidente del PS, Saverio Lurati ha denunciato il forte aumento della pressione sui salari da parte di un’imprenditoria “parassitaria” e votata allo “strozzinaggio”. In quest’ottica Lurati ha chiesto di votare l’iniziativa che chiede l’introduzione di un salario minimo legale di 4 mila franchi, così come quella che mira ad aumentare le pensioni del 10%. Il segretario del sindacato dei servizi pubblici VPOD Raoul Ghisletta si è dal canto suo scagliato contro la privatizzazione del servizio di custodia carcerario deciso dal parlamento ticinese e contro cui il sindacato ha lanciato un referendum sostenuto anche da socialisti e comunisti. Contro la giornata lavorativa di 24 ore ha invece parlato Emanuela Fraquelli, venditrice e militante del sindacato UNIA, stigmatizzando la deregolamentazione degli orari di apertura dei negozi e chiedendo la sottoscrizione di contratto di lavoro collettivo vincolante per l’intero settore. Contestata invece dalla piazza l’economista Amalia Mirante, anch’essa del PS, che ha definito quale più grande economista europeo del ‘900 il liberale filo-colonialista John Maynard Keynes, suscitando l’ira in particolare della Gioventù Comunista che ha rumoreggiato in piazza.

Vietato parlare con chi non è di sinistra?

Rodolfo Pulino, che partecipava al Primo Maggio e poco prima aveva discusso con la deputata verde Greta Gysin e alcuni esponenti comunisti e socialisti, è stato invece cacciato in modo violento dalla piazza da un gruppetto di estremisti definitisi “anarchici” e “antifascisti”: la sua colpa è di essere membro della Lega dei Ticinesi. Pesantamente insultato anche Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista, colpevole di aver rivolto la parola a Pulino. Il giovane leghista non provocava nessuno, non faceva propaganda politica per il suo partito ed era presente in piazza come un qualsiasi altro lavoratore iscritto a un sindacato che voleva ascoltare i concerti. Un metodo molto discutibile di definirsi libertari e democratici. La sicurezza dell’USS non è invece intervenuta. In serata, poi, un gruppo di facinorosi ha inscenato una sassaiola contro gli agenti di polizia, presenti invero in numero inizialmente ridotto e non invasivo, che è durata diversi minuti comportando vari danni materiali. Una parentesi provocata dai soliti noti, che forse anche il movimento sindacale dovrebbe iniziare ad escludere, che naturalmente i media hanno ingigantito gettando un’ombra non giustificata sulla Giornata dei Lavoratori.

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