Manifestazione antirazzista: tanti giovani in piazza a Locarno.

In data domenica 20 novembre 2011, a Locarno, l’associazione “SOS Razzismo” (vedi sito), un volenteroso gruppo composto perlopiù di giovani del Cantone, ha indetto una manifestazione che aveva come obiettivo centrale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle problematiche che ruotano attorno alla xenofobia. In una solare giornata d’inverno, sulle principali vie di Locarno, sono scese più di duecento persone che, unitamente, hanno voluto dire no alle politiche razziste e strumentali condotte sempre più freneticamente dai partiti della destra estrema. L’evento ha potuto godere della partecipazione di persone appartenenti a differenti fasce generazionali e si è svolto in un clima solidale e soprattutto pacifico, benché non sia mancato un provocatore che da una finestra, alzando il braccio teso in un saluto romano, sperava di suscitare reazioni scomposte da parte dei manifestanti.

Il corteo, dopo aver percorso importanti zone della città, si è riunito in Piazza Remo Rossi, dove, mentre i manifestanti si godevano un meritato e riscaldante vin brulé, i responsabili dei diversi partiti e movimenti aderenti alla manifestazione hanno potuto effettuare i proprio comizi. L’associazione “SOS Razzismo” attraverso il membro del coordinamento Gioele Gessler ha aperto la serie di discorsi. E’ toccato poi a Mattia Tagliaferri, coordinatore del Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti (SISA), seguito da Ronnie Moretti, rappresentante del Partito Socialista (PS) e poi da Gianfranco Cavalli, il quale ha parlato alla folla a nome della Gioventù e del Partito Comunista (PC). Ha concluso i discorsi il gruppo “Scintilla”.

L’associazione promotrice della giornata si è dichiarata soddisfatta degli esiti della manifestazione, in quanto – a detta degli organizzatori – si è “riusciti insieme a dire no alla reintroduzione dei contingenti, alla precarietà dei permessi di lavoro e di soggiorno, alla guerra tra i poveri e abbiamo ribadito la necessità di istituzioni che lottino concretamente contro il razzismo”.

Il pregio di questa manifestazione è l’aver ridato vigore ad una lotta, quella per l’integrazione e per l’accettazione del diverso, importante e fondamentale per una società che si vuole richiamare prioritariamente ai valori della democrazia. Una questione, date le condizioni strutturalmente multiculturali del nostro paese, seria e certamente non sottovalutabile. In un Cantone come il Ticino, in cui il 26% della popolazione è immigrato ed è impiegato in settori professionali strategici, è necessario constatare come sia importante e basilare il contributo che queste persone portano al tessuto economico e produttivo.

Peraltro, in un periodo di crisi come quello in cui si trova attualmente il mondo occidentale, si osserva come gli imprenditori non disdegnino certo il venirsi a creare di una concorrenza de facto tra lavoratori indigeni e lavoratori stranieri (frontalieri ma non solo), generando tra di essi odio e frizioni, funzionali alla mancata individuazione del reale problema rappresentato dal padronato e dalla sue politiche aziendali che non rispettando la dignità del lavoro.

“SOS Razzismo” – tramite il suo coordinatore Iared Camponovo – ha comunicato di essere ”intenzionata a proseguire la lotta contro la disciminazione con volantinaggi, prese di posizione e periodiche manifestazioni”. “Le problematiche xenofobe – conclude Camponovo – nel nostro Cantone non mancano e vanno affrontate, soprattutto ora che il Consiglio di Stato ha una maggioranza di destra: il razzismo non è un opinione ma un crimine!”.

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