A Losanna è “Notre Unil”: uno slogan che è anche un programma

LOSANNA – La mobilitazione continua all’Università di Losanna (Unil) che è occupata, al momento di andare in stampa, da oltre una settimana. Gli studenti si confrontano lentamente alle realtà di una lotta politica e ideologica, anche riscontrando alcune difficoltà: mettere in atto una lotta necessita infatti un grande impegno e coordinamento. La scelta di proseguire o meno con l’occupazione è stata più volte rimessa in gioco, ma la decisione è stata quella di darle continuità restando al tempo stesso pragmatici.
Il dibattito su questo punto è stato un esempio di democrazia. Gli argomenti provenienti dagli studenti al primo anno di economia per liberare l’auditorio 1031 sono stati presi sul serio: in effetti si tratta dell’aula più grande di Dorigny e questo impediva lo svolgimento di certi corsi che non potevano essere spostati altrove. Trovandosi in un periodo di valutazioni, in cui le sedute di preparazione sono particolarmente importanti, l’azione degli occupanti poteva mettere in pericolo la riuscita scolastica di certi studenti. Per questo l’assemblea ha deciso di venire loro incontro spostandosi volontariamente, per l’unità del movimento, nell’auditorio 1129, leggermente più piccolo del precedente, ma comunque centrale. In tal modo aule di rimpiazzo sono state trovate per tutti i corsi. Questo ha permesso agli studenti attivi nel movimento di capire che non si tratta solo di occupare un’aula, ma che il senso della lotta è più elevato, ossia per un’universitàaperta, libera e critica.
E’ stata pure lanciata una petizione al rettorato dell’Unil e al Consiglio di Stato vodese. Il merito di quest’ultima è quella di prevedere punti concreti a favore delle condizioni di studio: dalla sopressione dei controlli delle assenze al problema delle tasse semestrali, passando dal divieto della sponsorizzazione privata all’università e dall’armonizzazione a livello federale delle borse di studio. Una petizione che nel girodi pochissimi giorni aveva già raccolto duemila firme e che si può firmare sul sito www.notreunil.ch. L’assemblea ha poi fatto appello a una grande manifestazione di piazza di fronte al parlamento cantonale.

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