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Grampa non faccia politica sul pulpito

Ci risiamo. Anche la Chiesa non è esente dalle tentazioni, ormai lo sappiamo bene (purtroppo), ma sempre più spesso il pulpito della chiesa viene usato da preti e prelati come strumento per metterci, tra un’omelia e l’altra, messaggi di carattere politico. E Sua Eccellenza a quanto pare non è esente dalla tentazione della politica: nella veglia pasquale infatti, Monsignore non si è solo limitato ad espletare le sue funzioni religiose, ma non ha esitato a difendere il masoniano ciellino Sergio Morisoli e attaccare duramente il PLR, ovviamente riguardo l’ultima campagna elettorale. Lungi da me voler difendere l’ex partito di maggioranza che, ora come ora, è ancora in lutto e intento a depositare fiori sulla tomba del loro secondo cadreghino, morto e sepolto. Voglio invece difendere la laicità di uno Stato, il nostro Stato, continuamente a rischio di contaminazioni religiose da parte di veri e propri esponenti politici che sono solo, niente di meno, burattini nelle mani di lobby religiose. Non mi stancherò mai di ripeterlo, le nuove generazioni oggi hanno il compito di traghettare il futuro di questo paese verso la modernità ed il progresso, ma per farlo, la stessa politica deve essere libera da arcaiche credenze che impediscono il naturale sviluppo della società umana.

I ticinesi non sono ancora stufi di essere governati da massoni e bigotti? Sono sicurissimo invece che molti ticinesi lo sono, decisi nel volere a tutti i costi uno Stato non più vincolato da credenze medievali e superstiziose, ma legato invece alla cura e al benessere materiale dei suoi cittadini, dei suoi lavoratori che faticano a sbarcare il lunario, dei suoi anziani, che dopo un’intera vita di sacrifici hanno il diritto di vivere il resto della loro vita con decoro e dignità e dei suoi giovani, che si affacciano al mondo reale con il compito di migliorare sempre di più il nostro presente ed il loro futuro.

Un no convinto quindi, ai politici sostenuti dalla Chiesa, volendo ribadire a questa organizzazione e ai suoi satelliti come CL, di non intromettersi in politica, altrimenti, come conseguenza, sarà la politica ad intromettersi negli affari della Chiesa e di cose da dirne, in proposito, ce ne sarebbero parecchie.

Roberto De Tullio, coordinatore del Mendrisiotto Partito Comunista

6 Comments


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    metallicaro ha detto:

    Non ho ben capito questa frase:
    “la stessa politica deve essere libera da arcaiche credenze che impediscono il naturale sviluppo della società umana.”.
    Stai dunque affermando che la religione cristiana, la fede cristiana impedisce il naturale sviluppo della società umana?


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    Roberto ha detto:

    La religione cristiana, la fede cristiana, è obsoleta e non più funzionale alle esigenze non solo della comunità, ma un pericolo della libertà individuale. La religione si inserisce arbitrariamente su tematiche che toccano esclusivamente il vissuto dell’individuo. Aborto, eutanasia, divorzio, condannate dalla Chiesa, non sono tenute da conto nella specificità del loro contesto individuale.
    In poche parole, che diritto ha la religione di condannare, pena la dannazione eterna, un uomo che soffre continuamente a causa di malattie dolorose, sapendo che il suo futuro sarà solo un lungo tormento fino al probabilissimo decesso e decide, di sua iniziativa, nel pieno delle sue facoltà, di voler metter fine alla sua vita, risparmiandosi così anni di sofferenza estrema? Oppure una minorenne, stuprata, che oltre al danno psicologico dovuto alla violenza, si trova incinta di un figlio che per sempre gli ricorderà quel tragico momento della sua vita, non può decidere di abortire e metabolizzare, lentamente, lo shock vivendo da normale adolescente e non da ragazza madre? Che diritto ha la Chiesa quindi di intervenire, in nome di una presunta “sacralità” della vita, sulla libertà individuale? Non dimentichiamoci l’opposizione continua alla Scienza, alla ricerca delle cellule staminali, alla clonazione, che potrebbero essere il passo decisivo verso il superamento della debolezza umana di fronte a malattie sempre più aggressive e che interessano fasce di popolazione sempre più ampie? Se l’essere umano vuole progredire verso il futuro, deve prima scrollarsi di dosso 2000 anni di superstizione. Personalmente, trovo penoso, all’alba del terzo millennio, che si creda ancora ad apparizioni, miracoli, statue che piangono, sangue che si coagula durante la messa e fandonie simili. Quando mi apparirà la madonna, mi ricrederò. Nel frattempo…la realtà rimane una. Quella che stiamo vivendo e che tocchiamo con mano.


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    quadroni ha detto:

    Io leggo in questa frase di De Tullio una volontà di superare le credenze irrazionali che producono oscurantismo e favorire il pensiero umanista, razionale, illuminista che ha fatto progredire la società umana (e non il Vaticano).


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    metallicaro ha detto:

    Non metto in dubbio la tua critica alla Chiesa come istituzione.
    Reputi realmente che la fede cristiana da sola impedisca l’avanzamento della società umana? Uno non può essere cristiano pur non credendo a miracoli e santini, pur non credendo ai dogmi imposti della chiesa, pur essendo critico nei confronti di manifestazioni miracolose, pur essendo cosciente della superiorità della razionalità, della scienza, che però è ancora limitata e legata ad un mondo terreno, a una conoscenza ancora bassa, se si pensa agli studi platonici, che non potrà mai affermare con certezza certe cose perché non appartenenti al mondo reazionale, bensì al ramo della metafisica?
    Inoltre, civiltà antiche erano addirittura politeiste e più superstiziose di noi, eppure erano superiori di gran lunga a livello intellettuale.


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    metallicaro ha detto:

    Inoltre, è stato citato l’illuminismo. La maggior parte dei filosofi e dei maggiori esponenti illuministi erano cristiani, fedeli dal piglio critico e contro la Chiesa come istituzione.


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      quadroni ha detto:

      Penso che dipenda tutto se uno si definisce o meno a favore del socialismo. Il socialismo come lo spiega Marx è un movimento materialista, cioè che si basa sulle condizioni dell’uomo e la struttura economica della società. La religione, tutte, non solo quella cristiana, è invece un movimento idealista e come tale non può favorire la trasformazione della società e cioè della vita reale delle persone che continueranno quindi o a essere sfruttate o – una piccola minoranza – a dominare. La religione non è tanto un ostacolo per il progresso ella società, quanto per l’emancipazione di chi oggi viene sfruttato. La religione insomma serve a mantenere lo status quo per i sudditi. Gli illuministi hanno iniziato un lavoro, non si può pretendere che diventassero tutti atei da un giorno all’altro in quell’epoca.

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