epa07334775 A handout photo made available by Miraflores Press Office shows supporters of Venezuelan President Nicolas Maduro during a march in support of his Government, in Caracas, Venezuela, 31 January 2019. EPA/JHONN ZERPA / MIRAFLORES PRESS OFFICE / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
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Contro il Venezuela, un’indignazione a geometria variabile…

Il presidente francese 🇫🇷 Emmanuel Macron, con fare colonialista, ha ordinato al suo omologo venezuelano Nicolás Maduro di non reprimere (?) l’opposizione. Eppure si è scordato dei 3’300 arresti, dei 2’000 feriti e degli 8 morti causati dalla repressione contro i gilet gialli che contestevano la sua politica anti-popolare.

Il presidente degli Stati Uniti 🇺🇸 Donald Trump accusa Nicolás Maduro di non essere il presidente legittimo del Venezuela, poiché la partecipazione al voto fu solo del 30,45%. Si è però scordato che solamente il 27,20% degli elettori statunitensi votarono per l’attuale inquilino della Casa Bianca.

Il presidente colombiano 🇨🇴 Ivan Duque, parla contro la “narco-dittatura venezuelana” ma si scorda che il 65% della cocaina che gira nel mondo è stata fabbricata proprio in Colombia, con la complicità delle autorità statali del Paese.

Il presidente del Brasile 🇧🇷 Jair Bolsonaro, è preocuppato per i diritti umani presuntamente calpestati in Venezuela. Proprio lui che ha qualificato come “organizzazioni terroristiche” tutti i movimenti sociali che osano opporsi alla sua politica.

L’ex-presidente argentino 🇦🇷 Mauricio Macri incolpa Nicolás Maduro di essere un corrotto, eppure si è scordato che è sui Panama Papaers risulta essere indicato non il nome del presidente venezuelano, ma il proprio!

Il Portogallo 🇵🇹 con il suo governo socialdemocratico deplora la crisi venezuelana que avrebbe costretto, stando all’ONU, il 7,2% dei cittadini del Venezuela a emigrare. A Lisbona si scordano però che il 21% dei loro cittadini portoghesi ha dovuto abbandonare il proprio Paese per cercare lavoro all’estero, sempre secondo le fonti delle Nazioni Unite.

El presidente peruviano 🇵🇪 Martin Vizcarra, definisce quella venezuelana una “dittatura” e tuttavia dimentica che egli stesso fu nominato presidente senza passare da alcuna elezione popolare, ma solo attraverso una sostituzione d’ufficio del suo predecessore destituito per corruzione.

In Gran Bretagna 🇬🇧 le autorità di Sua Maestà la Regina Elisabetta denunciano presunte minacce alla libertà di espressione in Venezuela. Ma non proferiscono mezza parola sul giornalista Julian Assange che senza alcun motivo giuridico i britannici continuano a tenere recluso.

Il Belgio 🇧🇪 si preocuppa de la situazione economica in Venezuela ma si scordano che a Bruxelles l’azienda Euroclear blocca sotto sequestro 1’250 miliardi di dollarti appartenenti alla Repubblica Bolivariana del Venezuela, indebolendo pesantemente la disponibilità finanziaria del Paese.

Una ciurma di propagandisti, fra cui molti prezzolati giornalisti europei e svizzeri che si credono liberi e indipendenti, ma che in realtà devono ubbidire ai diktat del globalismo liberal e della geopolitica unipolare, il Venezuela è oggi vittima di false accuse, ripetute fino alla nausea da un esercito mediatico che cerca di legittimare presso l’opinione pubblica internazionale qualsiasi atto di guerra contro la Repubblica Bolivariana 🇻🇪. Ma le bugie hanno le gambe corte e i media main stream perderanno sempre più credibilità perché sono loro a fabbricare fake news.