Manuele Bertoli, ministro dell'educazione in quota PS

Nuovi insulti a Bertoli: ora basta con gente come Bouvet! 

Qualche tempo fa il ministro Manuele Bertoli veniva ricoperto da uno strato chilometrico di fango per aver osato affermare, in qualità di Presidente del Governo cantonale, che si sarebbe dovuti tornare alle urne per sistemare la situazione scaturita dall’iniziativa «contro l’immigrazione di massa» dell’UDC.

Insulti di ogni genere – addirittura minacce di morte – provenienti da orde di indignati coi forconi in mano, nei confronti un rappresentante delle istituzioni che non aveva fatto altro che esprimere la propria opinione: opinione che poteva certamente non piacere, ma pur sempre una semplicissima opinione. Nel frattempo è stata la stessa UDC a voler tornare alle urne sul tema. Come recita l’adagio? «Il tempo è galantuomo»…

In compenso, però, viviamo in un Cantone in cui il capogruppo leghista nel Consiglio Comunale di Massagno, tale Philippe Bouvet, si può permettere di passare all’acqua bassa dopo aver stigmatizzato l’handicap alla vista dello stesso Bertoli, affermando che «da quando c’è l’ipovedente al DECS» (cit.) le cose non funzionano come piace a lui: il tutto evocando peraltro un fatto avvenuto in una scuola comunale, in cui Bertoli c’entra quindi come il due di picche).

Un Cantone, purtroppo, in cui si sta cominciando ad accettare che chi soffre di forme di cecità possa venir declassato nemmeno troppo morbidamente alla categoria di subumano, e accusato di non essere in grado di ricoprire responsabilità sociali.

Al netto di qualsiasi appartenenza politica: è il Cantone in cui vogliamo davvero vivere?

Non è il fan club di Manuele Bertoli a scrivere, già contestato per le sue scelte politiche su questo stesso portale, ma chi ritiene che gente come Bouvet dovrebbe avere il buon senso di dimettersi da qualsiasi carica pubblica – lui sì, palesemente inadatto – e magari chiedere scusa prestando qualche giornata di volontariato presso un’associazione che si occupa della condizione di chi convive quotidianamente con la cecità: potrebbe ricevere un’importante supporto per imparare a muoversi correttamente nella società, da chi se ne intende più di lui.