I giornalisti svizzeri temono lo “Stato ficcanaso”

I giornalisti svizzeri aderenti al Sindacato Svizzero dei Media (SSM), nel sindacato della comunicazione Syndicom e nell’associazione professionale Impressum che si erano espressi contro la nuova legge sul servizio di informazione sono rimasti scottati dal voto popolare dello scorso 25 settembre.

La decisione delle suddette sigle di schierarsi così nettamente sul tema è dovuto al fatto che la riforma metterebbe in pericolo le fonti. La protezione delle fonti permette infatti ai giornalisti di portare a conoscenza del pubblico tematiche inedite che, benché di interesse collettivo, verrebbero altrimenti tenute nascoste.

I giornalisti riuniti nelle tre organizzazioni citate temono ora che la nuova legge ponga dei limiti al proprio lavoro, in quanto verrebbe meno il rapporto di confidenzialità con i loro informatori. Seppure gli articoli 16 cpv. 3; 28 cpv. 2 e 58 cpv. 3 della nuova legge tutelino le persone sottoposte a segreto professionale, essi sono sono ancora sufficienti e sarebbero facilmente aggirabili.