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Le api: un bene comune

L’idea della startup Melixa di Trento di monitoraggio dell’apicoltura con un sensore in grado di contare le api in uscita e in entrata permette di individuare tempestivamente l’acarosi scongiurando il pericolo di sterminio delle famiglie. Il sensore è un valido strumento per l’apicoltore che pratica il nomadismo e si sposta durante le varie fioriture. In questo modo si potrebbe monitorare anche l’umidità, causa di muffe nei favi esterni e motivo di frequenti controlli, fonte di disturbo e di sbalzi di temperatura. Tuttavia vanno stabilite chiaramente le condizioni per una sicura messa in pratica di tale metodo. Le api sono infatti responsabili di circa il 70% della impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo circa il 35% della produzione globale di cibo. Ne consegue che la sistematica catalogazione del loro habitat può diventare un “bottino” non da poco. Andrebbe quindi categoricamente evitato l’accentramento di tali informazioni nelle mani dei soliti giganti delle tecnologie. L’agricoltura diventa sempre più di precisione ed è quello che il visitatore attento può verificare ad Expo 2015, dove è presente pure la startup Melixa presso il Palazzo Italia, purtroppo quasi irraggiungibile nella calca di questi ultimi mesi. Non c’è bisogno di entrare nel Padiglione degli Stati Uniti per farsi un’idea dell’agricoltura verticale: suggestiva e capace di rendere più vivibili e sostenibili molte metropoli. La robotica trova applicazione nella produzione lattiera con mungitrici automatizzate e nella ricerca con robot in grado di distinguere i caratteri genetici delle piante da migliorare presentato nel Padiglione della Francia. Ritorna la metafora dell’alveare quale luogo fervido di attività e di scambi scelta dal Regno Unito per simbolizzare la scienza: creativa e innovativa. Taliprogressi vanno ovviamente accolti con entusiasmo e lo Stato deve quindi essere in prima linea sviluppando tecnologie all’avanguardia e immagazzinando le derivanti informazioni in una banca dati protetta. La rivista di ricerca agronomica svizzera ha esaminato a maggio il sistema della conoscenza in agricoltura (SCA) alla base degli scambi di informazioni tra la pratica e la ricerca e tra i vari livelli dell’amministrazione e delle autorità mostrando una situazione positiva: gli agricoltori svizzeri accolgono volentieri l’innovazione  Si deve costantemente promuovere il flusso di conoscenze nelle due direzioni, dalla ricerca al campo e viceversa, assicurando l’estensione e l’accesso all’innovazione a tutti gli operatori, in special modo ai produttori. La diffusione del sapere potrà essere garantita e messa al servizio della collettività solo se lo Stato sarà sempre attivo nella ricerca.

Alberto Togni e Lea Ferrari, candidati al Consiglio nazionale per il Partito Comunista

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