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João Ferreira: “Un tentativo di destabilizzazione promossa dall’UE contro la Grecia, che conosciamo anche in Portogallo!”

Il risultato del referendum svoltosi in Grecia, con la vittoria del NO, rappresenta la chiara affermazione del rifiuto degli inaccettabili dettami e imposizioni dell’Unione Europea e del FMI al popolo greco e la riaffermazione della volontà di cambiamento della politica che si era espressa nelle elezioni del 25 gennaio.

Un risultato che, indipendentemente dall’evoluzione che si manifesti in quel paese, afferma il rifiuto della continuazione della politica di sfruttamento e impoverimento che l’Unione Europea e il FMI hanno cercato di imporre, continuamente e in forma accresciuta negli ultimi cinque mesi, ai lavoratori e al popolo greco.

Un risultato che è tanto più significativo, in quanto ottenuto sotto la pressione di una inammissibile e colossale operazione di ingerenza e destabilizzazione promossa dall’Unione Europea e dal FMI contro il popolo greco, che in Portogallo ha potuto contare sull’attiva partecipazione del Governo PSD/CDS e del Presidente della Repubblica.

"L'UE non è riformabile!"
“L’UE non è riformabile!”

Una vergognosa operazione che, per salvaguardare l’autentico saccheggio del capitale transnazionale, del direttorio delle potenze che comandano l’Unione Europea, non esita a sfidare la sovranità e la democrazia, il diritto di un popolo a decidere sovranamente del proprio destino.

Ciò che la realtà evidenzia, a cominciare dal nostro paese, è che le politiche e gli strumenti di dominazione dell’Unione Europea – dall’Euro al Trattato di Bilancio – sono contrari allo sviluppo e al progresso economico e sociale e rappresentano inaccettabili ostacoli allo sviluppo di politiche a favore dei legittimi interessi e aspirazioni dei popoli, rispettose della loro volontà e sovranità.

Il risultato del referendum in Grecia rappresenta un’importante sconfitta per l’Unione Europea e il FMI, per tutti coloro che rappresentano e agiscono in funzione dei propositi e interessi dei grandi gruppi finanziari.

L’inaccettabile posizione del Governo PSD/CDS e del Presidente della Repubblica traduce la loro chiara scelta di cercare di imporre in qualsiasi modo la politica di destra e nascondere le responsabilità per le sue brutali conseguenze economiche e sociali, in particolare quelle del patto di aggressione, firmato dal Partito Socialista, dal PSD e dal CDS con l’Unione Europea, la BCE e il FMI.

Il Partito Comunista Portoghese (PCP) lancia l’allarme sul proseguimento delle manovre di coloro che, come l’Unione Europea e il FMI, senza alcun rispetto per la volontà del popolo greco, cercheranno di imporre alla Grecia – come impongono al Portogallo – la dipendenza e il disastro economico e sociale. Ciò che si impone invece è il rispetto della volontà popolare, ancora una volta espressa dal popolo greco.

Il PCP riafferma la sua richiesta al Governo e al Presidente della Repubblica, perché, abbandonando il loro atteggiamento di sottomissione, adottino un atteggiamento di difesa intransigente degli interessi nazionali.

Nel salutare i lavoratori e il popolo greco, il PCP riafferma la sua solidarietà con la loro resistenza e lotta contro i dettami e imposizioni dell’UE e del FMI e in difesa dei loro diritti e aspirazioni.

L’evoluzione nell’Unione Europea dimostra che è la strada della resistenza e della lotta – e non quella della sottomissione e subordinazione – a difendere i diritti e gli interessi del popolo portoghese e del Paese.

In Portogallo, questa strada esige la rottura con la politica di destra e la realizzazione di un’alternativa patriottica e di sinistra, per cui il PCP si batte.

Un’alternativa patriottica e di sinistra che, sfidando i vincoli e i condizionamenti dell’Unione Europea e dell’Euro – che compromettono il diritto del Portogallo a uno sviluppo sovrano – opta chiaramente per i diritti e gli interessi del popolo e del Paese, per la giustizia e il progresso sociale,  per la sovranità e l’indipendenza nazionali, per un’Europa di cooperazione tra Stati sovrani e uguali in diritti, di progresso e di pace.

E’ nelle mani del popolo portoghese, nella sua fiducia, nella sua determinazione e volontà, dare espressione alla costruzione di una reale alternativa che assicuri un Portogallo con futuro.

João Ferreira, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Portoghese (PCP)

Traduzione a cura di: MarxXXI

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