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Dubbi preoccupati sulla situazione mondiale

Ucraina, Venezuela, Thailandia: tre governi popolari che lavorono per il popolo sono attaccati nelle piazze da minoranze di orientamento fascisteggiante e contrario ai diritti dei poveri, casa, scuola, salute, lavoro.

Iran: è scattato l’attacco mediatico con un’operazione di diffamazione internazionale sia del presidente Rohani, sia della guida spirituale Khamenei.

Corea Popolare: il signor Kim Hye Sook racconta che i presunti campi di prigionia sono dei luoghi di eliminazione delle persone, ma lui dice di avervi trascorso 28 anni della sua vita. Ora, se vi ha vissuto davvero 28 anni, è difficile immaginare che i condannati siano trattati come lui dice, perché, se fossero vere le sue affermazioni, sarebbe impossibile vivere in questi campi per 28 anni.

Russia: l’attacco diffamatorio al governo di Putin prosegue senza limiti.

Mi domando, tutti questi avvenimenti simultanei sono collegati? Sono casuali? Se sono collegati chi tira le file di quest’operazione? Perché?

Mi permetto di poter affermare con una certa evidenza che l’Occidente e i suoi poteri forti sembrano interessati a fomentare e favorire tale sviluppo destabilizzante di intere nazioni, tutte politicamente e culturalmente alternative all’Occidente.

Fra quanti anni sapremo che cosa sta accadendo nel mondo in questo inizio del 2014? Che cosa preparano queste iniziative dal tratto politico evidentemente unitario, anche se condotte in parti tanto lontane tra loro?

Anche per me, che da anni osservo e studio con attenzione tutto ciò che accade nel mondo, non è facile trarre delle conclusioni precise e univoche.

Ho tuttavia una certezza: sono molto preoccupato.

Davide Rossi, storico

Davide Rossi

Davide Rossi, di formazione storico, è insegnante e giornalista. A Milano dirige il Centro Studi “Anna Seghers” ed è membro della Foreign Press Association Milan.

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