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Quale società per una democrazia?

Si può ancora parlare di democrazia nel 2013? Se democrazia significa, etimologicamente parlando, “governo del popolo” direi che le nostre società attuali non possono essere considerate democratiche. Non possono esserlo semplicemente per il fatto che il nostro sistema economico è capitalista. Attualmente vince chi ha di più e, siccome non tutti possono beneficiare della stessa prosperità, solo una minima parte della popolazione detiene la maggior parte della ricchezza globale. Parole dette e ridette, ma comunque sempre attuali. Leggendo un recente articolo di Noam Chomsky in cui affronta il tema del cambiamento climatico causato dalla democrazia capitalista, ho avuto la conferma (se ce ne fosse stato bisogno) che vi è incompatibilità tra capitalismo e democrazia e che se continuiamo a credere il contrario non potremo fare altro che aspettare l’implosione del mondo (e non solo in termini metaforici). Infatti, ritenere che democrazia e capitalismo possano co-esistere significa non considerare il sistema mondo per quello che è: un meccanismo fatto di relazioni e interconnessioni. Tutto è collegato, in una maniera o nell’altra. Piccole (e sempre più spesso grandi) negligenze e interessi del singolo vanno a nuocere sull’intero sistema. La cosa positiva è che, essendo tutto un tutt’uno (perdonatemi il gioco di parole) i misfatti, prima o poi, emergono. Questo non deve certo consolarci (e come potrebbe), ma ci permette di comprendere la complessità del problema. In fondo già la crisi finanziaria iniziata nel 2008 ne è l’emblema (a proposito, se volete saperne di più rispetto ai principali colpevoli di quello che ci sta succedendo, guardate il documentario “Inside Job” diretto da Charles Ferguson). Quello che più dovrebbe far riflettere è il fatto che le popolazioni cosiddette indigene, forse le uniche in grado di salvaguardare il bene dell’umanità, facciano affidamento e chiedano aiuto proprio a noi, noi che non abbiamo fatto altro che danneggiare l’intero pianeta sia in termini sociali e finanziari sia non rispettando l’ambiente. Ora, tornando alla domanda iniziale: “si può parlare di democrazia nel 2013?” la risposta può essere positiva solo, e solo se, istauriamo un sistema economico interessato all’uomo piuttosto che a quello che produce. Se questo sia possibile, dipende unicamente da noi.


Andrea Widmer, formatrice e counselor, Bigorio

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