I comunisti portoghesi conformano i valori di Aprile!

Il 2 dicembre si è concluso il XIX Congresso del Partito comunista portoghese (PCP). Con i suoi 92 anni di esperienza, il PCP è diventata una forza politica imprescindibile del paese all’estremo oveste della penisola Iberica. Clandestino fino alla rivoluzione del 25 aprile 1974, il PCP è stata una delle forze politiche alla guida della Rivoluzione dei Garofani, vittoriosa sul fascismo di Salazar.

Oggi, il Portogallo è confrontato ad una crisi economica e sociale di proporzioni enormi. Nell’intervento di chiusura del Congresso, interrotto in continuazione da impressionanti incoraggiamenti del pubblico, il segretario generale del PCP Jéronimo de Sousa ha confermato l’opposizione ai patti d’aggressione contro il popolo portoghese, affermando la necessità di sviluppare le lotte di massa per rompere con la destra e formare un governo di sinistra che difenda sovrano gli interessi  del paese.

Il diritto al lavoro, alla salute, all’educazione e alla cultura sono messi in discussione dagli esperti  delle troike che dirigono il Portogallo: i tre partiti borghesi (PS-PDS-CDS) che condividono il potere e accompagnano le volontà di Fmi-Bce-Ue, la tristemente famosa troika internazionale.

Le misure d’austerità stanno producendo degli effetti devastatori per i lavoratori e i ceti popolari del paese: 35% dei giovani è senza impiego, l’IVA è al 23% e il salario mediano si è ridotto del 10%. I servizzi pubblici sono smantellati come anche i sistemi di contrattazione collettiva, mentre gli ultimi settori strategici in mano statale sono venduti. Il patto della Costituzione d’aprile è ormai definitivamente rotto. Sotto la pressione imperialista dell’Ue, in Portogallo vi è una restaurazione del capitalismo selvaggio.

In questo contesto, il PCP vuole essere il partito della classe operaia e di tutti i lavoratori portoghesi, il partito che non abbandona mai la lotta per una società più giusta. I comunisti hanno approvato una risoluzione di rottura,  tramite lo sviluppo ulteriore delle lotte di massa, con la politica di destra e le ingerenze dell’Ue, per una politica patriottica e di sinistra, conforme ai valori di Aprile. Gli oltre mille delegati che hanno composto il Congresso, hanno rieletto il Comitato Centrale, che ha inseguito confermato Jeronimo de Sousa al posto si segretario generale, successore nel 2004 a Riccardo Carvalhas e del grande Alvaro Cunhal.

Davanti a 59 delegazioni di partiti comunisti e operai di tutto il mondo, Armido Miranda, membro dell’Ufficio politico del PCP ha dichiarato che i partiti comunisti devono essere indipendenti dal capitale ad ogni livello, perché sono “i partiti della classe operaia e dei lavoratori in generale, degli sfruttati e oppressi, che hanno l’obbiettivo di costruire una società senza sfruttati ne sfruttatori, il socialismo”.

Delegato dal Comitato Centrale del PSdL e accolto calorosamente a Almada, ho potuto constatare come l’organizzazione del congresso del PCP sia stata degna della precisione di un’orologio svizzero. Discutendo con i compagni dell’Ufficio politico del PCP, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che i comunisti Svizzeri hanno molto lavoro da compiere, in particolar modo nei sindacati, dove tra l’altro sono organizzati numerosi lavoratori di origine portoghese.

Leonardo Schmid

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