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L’Italia va verso un nuovo autoritarismo? Il ricercatore Alessio Arena a Bellinzona

Alessio Arena

Alessio Arena è un giovane giurista di Milano ma è anche un editore di una piccola casa editrice militante, la “Nemesis“, che pubblica e distribuisce testi, fra gli altri, di Fidel Castro e Luigi Pestalozza. Recentemente Arena ha pubblicato “Où vont les Italiens?” (“Dove vanno gli italiani?”), presso le edizioni “Delga” in Francia. Un libro che ha già visto diverse presentazioni pubbliche, tra cui la più significativa ha avuto luogo in occasione dell’annuale festa del quotidiano comunista “l’Humanité”, a Parigi.

L’opera in questione analizza l’attuale realtà italiana, caratterizzata da una profonda crisi (economica e, nondimeno, politica). La crisi ha infatti inscenato in Italia un fenomeno inedito: bypassando il voto popolare con il beneplacito della maggiori forze politiche, si è commissariato il Paese attraverso un Governo Tecnico. Il Paese è ora nelle mani delle più alte istanze finanziarie e bancarie, che accelerano la distruzione delle conquiste sociali. Quando si volge lo sguardo al metodo con cui é stata eseguita questa tragica inversione politica – consapevoli del ruolo pionieristico che l’Italia ha già giocato in passato nell’invenzione dei sistemi repressivi e reazionari, come il fascismo – non è possibile non preoccuparsi. D’altro canto l’Italia, da Giuseppe Garibaldi alla Resistenza partigiana, si è spesso opposta agli oppressori e oggi dispone di una delle Costituzioni più progressiste al mondo, risultata da anni di lotte.

Dopo l’evento a Parigi, Alessio Arena è stato invitato sabato scorso a presentare la sua opera e le sue riflessioni a Bellinzona dalla Gioventù Comunista della Svizzera Italiana coordinata da Aris Della Fontana. Una trentina di persone hanno assistito all’evento e discusso con l’autore presso il ristorante “Casa del Popolo”.

Arena nella sua approfondita relazione in cui ha analizzato la situazione politica italiana con un’accurata analisi marxista, ha ragionato sul passaggio dal governo di centro-destra di Silvio Berlusconi a quello tecnico imposto dall’alto di Mario Monti: se il primo ha distrutto il tessuto sociale, politico e morale sorto dalla Resistenza antifascista, il primo ministro Monti è oggi il “restauratore”, colui che deve decretare la nascita di un nuovo regime solo formalmente democratico in realtà tutto controllato dai poteri forti, attraverso la fine della partecipazione popolare, favorendo l’anti-politica e il nuovo qualunquismo che sfascia i partiti, veri luoghi di democrazia.

Una tendenza, questa, che aveva intravisto negli anni ’80 il segretario comunista Enrico Berlinguer quando denunciava il carattere clientelare che i partiti borghesi e socialdemocratici (il PSI di Bettino Craxi). E il fenomeno Beppe Grillo non poteva naturalmente non essere analizzato: per Arena è chiaro, si tratta di una risposta preparata dall’altro alla volontà di protagonismo delle masse popolari, che sono però ormai disarticolate e quindi incapaci di sovvertire un ordine sociale. Il grilliamo, con i meet-up e i social-network, favorisce una finta partecipazione, come il fascismo faceva credere alle masse di coinvolgerle con le corporazioni.

Il libro di Alessio Arena, “Où vont les Italiens?”, in lingua francese, costa Fr. 20.– e lo si può richiedere a info@partitocomunista.ch

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