/

I dolori di Gian Guido, un giovane ciellino…

L’altro giorno, mentre in incognito bazzicavo locali loschi e malfamati come “Agnellini sacrificali”, o cercavo di corrompere qualche giovane catechista per entrare in possesso dei libri contabili della Cusl, mi sono imbattuto in questo manoscritto, che a prima vista ho capito essere un diario. Ne pubblichiamo uno stralcio, quello che io, scopritore, ho ritenuto fondamentale per comprendere bene il mondo di Comunione e Liberazione. La lettura è sconsigliata ai minori di 16 scomuniche e alle persone deboli di pazienza.

Caro diario,

non ce la faccio più. E’ tutto il giorno che faccio finta di sorridere, di simulare interesse per quelle povere matricole sprovvedute che, nei primi momenti di spaesamento in facoltà, pensano di trovare un aiuto “gratuito” in quel gruppo di studenti esperto, che si piazza dietro il banchetto chiamato Help point. Che ne sanno loro, che poi entreranno nel vortice dei vari “Usciamo insieme una sera? Ti faccio conoscere un gruppo di amici. Sai, noi ci vediamo per stare tutti insieme. Unisciti a noi!”. Poverini. Sai quanti ne ho visti caro diario? Così spauriti ed ingenui, che davanti a tanto affetto disinteressato, si aggrappano a te come se fossi una boa. Mi si spezza il cuore quando mi guardano e mi dicono sinceramente “Grazie Gian”; e mi sento una merda, come se me ne fottesse qualcosa dei loro problemi. I gruppi studio, le discussioni sull’amicizia: hanno creato un mondo fatato a misura di sociopatici.

Alle ultime elezioni poi, non ti dico. Sorrisi falsi come Giuda, alla ricerca di qualche voto in più per “annientare i comunisti” (così ci diceva Pierluca, il nostro capo). Pure gli studenti cinesi sono andati a prendere. Ti rendi conto? Questi ragazzini che a malapena capiscono il saluto, istruiti sulle cose da scrivere in cabina elettorale. Ed infatti, puntualmente, in sede di scrutinio, molti nomi della lista risultano storpiati. Fortuna che, “l’importante è la croce”, citando sempre Pierluca.

Non ce la faccio, mi sento sporco, caro diario. In ogni posto, poi, per camuffarci meglio, ci chiamiamo in un modo diverso. Obiettivo Studenti, Lista Studenti, Studenti per…sembra quasi che non ci vogliamo fare riconoscere. Qualche giorno fa, ne parlavo agli altri, mentre al grande Meeting di Rimini aspettavamo che Antonio Socci ci parlasse dell’importanza della castità. “Perchè non chiamarci Comunione e Liberazione e fare una cosa uguale dappertutto? Potremmo ricevere anche maggiori finanziamenti (come se non ci bastassero)”. Benedetta è trasalita, neanche avessi detto che abbandonavo la retta via “Ma sei impazzito Gian!?! Noi non vogliamo mischiarci con queste cose, non siamo mica interessati a queste robe terrene, ai soldi, agli appalti, ai progetti! A noi interessano la purezza dell’amicizia e il rispetto dei valori”. Ma Cristo, ma almeno fra noi, non prendiamoci per il culo. Come se ce ne fregasse qualcosa dei valori cristiani. Abbiamo la Compagnia delle Opere che ha miliardi di euro e nel frattempo fa anche le Collette alimentari fuori dai supermercati. Controsensi grandi quanto una casa.

Caro diario, io non ce la faccio più. Sono stufo. Tutta questo far finta di vivere in un mondo fatato, quando la puzza di putrido, passando dal naso, entra fino nel cervello. Che schifo, mi sento sporco. Sono giorni che mi lavo le mani continuamente. Lo sapevo che mi avrebbero portato alla follia, fino a farmi sentire posseduto. Ci sciacquiamo la bocca con parole come onestà e valori cristiani, e poi il nostro maggiore rappresentante politico è Roberto Formigoni. Dove è il senso di tutto questo? Padre Carlo Maria mi ha rassicurato, ma io non credo nemmeno a lui, che si è tenuto i soldi delle offerte per comprarsi il Suv.

Adesso purtroppo devo andare. C’è da parlare coi ragazzini delle superiori. Vogliono organizzare una festa in oratorio. Come vorrei dirgli la verità. “Scappate ragazzi, tutto questo è marcio” ma, come al solito starò in silenzio, a macerarmi nel senso di colpa per non aver salvato un’altra anima. A domani

Pensiamo che quanto letto possa urtare i sentimenti di qualcuno. Rivolgendoci all’autore diciamo:  ragiona; anche tu puoi uscirne da solo o affidandoti ai gruppi di lavoro dei Ciellini Anonimi, che tanto hanno fatto per altri come te. Ti siamo vicini Gian Guido, non mollare!

Andrea Cazzato, membro dell’Associazione studentesca Démos

Lascia un commento