Giovani e bravi gli spagnoli campioni d’Europa grazie a Nico Williams e Yamal Lamine

Mentre nel mondo soffiano sempre più impetuosi venti di guerra, come la triste celebrazione dei 75 anni della NATO a Washington ha dimostrato, i guerrafondai attaccano Viktor Orban che cerca la pace parlando con entrambi i contendenti russo – ucraini e con Xi Jinping, capo di stato della prima potenza mondiale, provando anche con un nuovo gruppo al parlamento europeo a bloccare le scellerate proposte per il futuro governo d’Europa: la conferma della signora con l’elmetto Von Der Leyen alla presidenza della Commissione e l’estone Kaja Kallas agli esteri, una signora che vorrebbe dichiarare guerra alla Russia ogni giorno prima di colazione, per provare quel brivido atomico che il caffè non le regala. Intanto in Iran è diventato presidente, grazie all’abile strategia della guida suprema Kamenei, Massoud Pezeshkian, con il chiaro intento di dialogare maggiormente con le giovani generazioni della Repubblica Islamica. La cricca statunitense, coacervo di speculatori della finanza e politici con la passione per la bomba, che ambisce alla guerra mondiale e che teleguida e manipola ogni giorno il povero senescente Biden, prova a bloccare le sue dimissioni e il ricovero in una casa di cura per arrivare quanto prima alla guerra guerreggiata con la Cina, mandando avanti intanto le Filippine e magari il Giappone. In Inghilterra delle elezioni ridicole tra due candidati, il conservatore e il laburista, che si distinguevano per piccole sfumature di punteggiatura dentro lo stesso programma elettorale liberista e antisociale, si sono risolte con l’inutile vittoria del laburista, in Francia hanno votato a destra e a sinistra contro Macron, ma lui, furbetto, spezzando la coalizione di sinistra giunta prima sta organizzandosi il solito governo prono a Bruxelles e alla NATO.

L’Europeo di calcio intanto è andato avanti, dopo aver perso le prime otto squadre dopo i giorni (Ucraina, Serbia, Scozia, Polonia, Cekia, Croazia, Albania e una immeritata Ungheria), ne ha salutate altre otto agli ottavi, gli azzurri capitolati malamente davanti agli elvetici, poi tutti molto italianamente a prendersela con l’allenatore, ma il povero Spalletti ha fatto anche troppo, la modestia dei calciatori italiani era acclarata anche prima di iniziare il torneo, solo i commentatori che si divertono a fare i titoloni a nove colonne hanno fantasticato dell’impossibile, la realtà è che una Svizzera attenta e solida è riuscita dopo settant’anni a sconfiggere in una competizione internazionale gli azzurri, pure eurocampioni in carica, per altro l’altra volta era il mondiale rossocrociato ovvero casalingo del 1954, mettendoli sotto questa volta con un secco 2 a 0 nello stadio Olimpico di Berlino, quello in cui altri azzurri hanno raccolto, nei lontani 1936 alle Olimpiadi e 2006 ai mondiali, titoli di cui oramai resta il solo ricordo. Si scopre a posteriori che tra allenatore e giocatori non si va molto d’accordo, gli azzurri chiedevano un’ammucchiata in difesa per provare a salvare il salvabile e il bizzoso commissario tecnico invece ordinava di attaccare e giocarsi la partita, ma, visto come è andata, probabilmente avevano ragione i ragazzi a pensare che il catenaccio e il contropiede fossero la sola possibilità di salvare la faccia e il risultato, tutto questo spiega bene perché gli italiani abbiano fatto dopo la sconfitta in silenzio e alla svelta le valigie per andare al mare.

Una evanescente Germania ha avuto ragione con molti aiuti arbitrali, dal gol negato agli avversari al rigore regalato con esagerata destrezza, di danesi non certo superiori per gioco, poi Musiala insaccando il 2 a 0 ha chiuso i conti, una sfortunata Slovacchia ha ceduto solo all’ultimo alla solita modesta Inghilterra, trionfante per una rete in rovesciata del fuoriclasse Bellingham, la Spagna è finita inizialmente in soggezione davanti a una Georgia battagliera e spavalda, ma alla fine il 4 a 1 è il rotondo risultato delle forze scese in campo, con buona pace di quei georigiani che in patria cercavano di sfruttare il calcio per mettere la loro nazione a servizio degli euro – atlantisti. Il Portogallo del presuntuoso e attempato Cristiano Ronaldo ha ragione della Slovenia solo ai rigori, la Francia stenta con un modesto Belgio e se la cava solo con un’autorete negli ultimi minuti, l’Olanda regola con un rotondo 3 a 0 la Romania e l’Austria soccombe davanti a una prestante Turchia grazie a una doppietta di Demiral, il quale ha fatto una stupidaggine, certamente, con le mani il saluto del lupo che ricorda il nazionalismo turco, un gesto non immediatamente assimilabile in ogni caso ai soli Lupi Grigi, perché utilizzato persino durante una manifestazione anche dal già leader socialdemocratico turco Kemal Kılıçdaroğlu, ma guarda caso è stato inopinatamente sanzionato con due giornate di squalifica, danneggiando e colpendo la Turchia, quando invece un elvetico – albanese originario del Kosovo nel 2018 ha fatto con le mani l’aquila per irridere i serbi e nessuno si è agitato così tanto, facendola passare come una bazzecola.

Nei quarti, proprio l’Olanda a Berlino si avvantaggia dell’ingiusta sanzione contro i turchi, imponendosi di misura 2 a 1 sui ragazzi di Montella, che in ogni caso hanno mostrato buon gioco e spirito di gruppo. A Stoccarda gli iberici faticano contro i padroni di casa, imponendosi 2 a 1 solo ai supplementari. Ad Amburgo un noioso 0 a 0 tra lusitani e transalpini viene concluso solo dalla vittoria francese ai rigori, a Düsseldorf una grande Svizzera dopo l’1 a 1 dei tempi regolamentari e gli improduttivi supplementari, cede solo ai rigori a un’Inghilterra più fortunata che brava.

In semifinale a Monaco di Baviera gli spagnoli degli strepitosi ragazzi quasi gemelli, Nico Williams 22 anni compiuti il 12 luglio, Yamal Lamine 17 anni il giorno dopo, esterni portentosi e fantasiosi, regola 2 a 1 una spenta Francia, guidata da un deludente Mbappé. Nell’altra semifinale gli olandesi cedono il passo a un’Inghilterra arcigna e solida ma non brillante, capace di ribaltare l’iniziale vantaggio arancione, chiudendo l’incontro sul 2 a 1.

Il 13 luglio 2024, a poche ore dalle finali del giorno seguente: di Coppa America che ha visto Lautaro Martinez chiudere a fatica il confronto a vantaggio degli argentini contro i colombiani e di quella dell’Europeo che ha visto trionfare con merito gli spagnoli al quarto titolo (1964 – 2008 – 2012 – 2024) capaci di vincere tutte le partite giocate, solo una ai supplementari, con i padroni di casa tedeschi, Donald Trump è scampato a un attentato con la reattività di chi non smette mai di combattere. Dopo il tentato omicidio del primo ministro slovacco Fico e le minacce contro il primo ministro ungherese, è evidente che i poteri che sostengono l’urgenza del deflagrare di un conflitto mondiale operino instancabilmente per eliminare chiunque si frapponga a questo tragico progetto di morte, sebbene la maggioranza delle donne e degli uomini della terra, anche in Occidente, invochino e chiedano la pace.

In tempi tanto difficili solo gli africani sorridono, in Mali, Burkina Faso e Niger si balla per festeggiare, più delle tante reti dei discendenti del continente, tanto in Coppa America quanto all’Europeo, la nascita dell’AES, l’Alleanza degli Stati del Sahel, un seme di speranza certamente capace di futuro.

Davide Rossi

Davide Rossi, di formazione storico, è insegnante e giornalista. A Milano dirige il Centro Studi “Anna Seghers” ed è membro della Foreign Press Association Milan.