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Un Viaggio nella Cuba socialista che resiste al “bloqueo” statunitense

A fine aprile sono partito per un viaggio di tre settimane verso Cuba con l’intento di scoprire e vedere da più vicino la società cubana. Durante il mio soggiorno, ho pianificato di visitare diverse province, ognuna delle quali avrebbe offerto un’opportunità unica per comprendere la situazione attuale della nazione. Uno dei momenti salienti del mio viaggio avrebbe dovuto essere la tradizionale celebrazione del 1° maggio.

Purtroppo, quest’anno il primo maggio non è però stato celebrato come d’abitudine, ma è stato spostato al 5 maggio a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Inoltre, invece di tenere un’unica celebrazione nella Piazza della Rivoluzione, l’evento è stato diviso in cinque province di Cuba. Nonostante questo imprevisto, ho trovato in questa manifestazione un momento di unità tra tutto il popolo cubano: è stato un momento dove non c’erano differenze e tutti erano felici di festeggiare questo giorno che rappresenta al pieno lo spirito lavorativo e combattivo del loro popolo.

Durante le mie tre settimane a Cuba, ho vissuto un’esperienza veramente fantastica che mi ha permesso di imparare molto dal punto di vista sociale, politico e culturale. Nonostante l’innegabile carenza di prodotti essenziali, ho potuto notare come il paese si sforzi quotidianamente di fornire il meglio ai propri cittadini. È evidente anche che vi sia stato, in particolare con la crisi post-pandemica, una diminuzione della qualità di vita per diverse fasce della popolazione. Tuttavia, è importante sottolineare che lo Stato è limitato nelle sue azioni a causa del vergognoso blocco economico e commerciale che di fatto isola Cuba. Questo ostacolo rende ancora più difficile per il paese migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini. È però notevole osservare come Cuba ed il suo popolo riescano a resistere da decenni a questo embargo pressoché totale.

Al di là di queste considerazioni di carattere più generale, una delle esperienze più significative che ho avuto all’Havana è stata la mia visita al centro dei vaccini Finlay, un istituto che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del vaccino cubano “Soberana” per il COVID-19. Ho avuto l’onore di incontrare i responsabili del centro, che si sono dimostrati estremamente gentili e competenti nello spiegare il loro lavoro. Sono rimasto sbalordito dai progressi scientifici che hanno compiuto e dal loro impegno nel garantire la salute del popolo cubano, che da sempre sta al centro delle politiche promosse dal governo cubano.

Un’altra visita che mi ha particolarmente interessato è quella al Centro di equino-terapia di Camagüey, che è un luogo straordinario che utilizza la connessione tra esseri umani e cavalli per offrire programmi terapeutici unici. Sono stato positivamente colpito dall’impegno del centro nel fornire un supporto personalizzato e nella promozione del benessere dei partecipanti. L’equino-terapia ha dimostrato di avere un impatto significativo sulla fiducia, sull’autostima e sul superamento di sfide fisiche e psicologiche. Sono stato ispirato dall’efficacia di questo approccio terapeutico e dalla passione del centro nel migliorare la vita delle persone.

In conclusione, nonostante le difficoltà ancora visibili ho apprezzato profondamente la gentilezza e l’ospitalità del popolo cubano durante il mio soggiorno. Cuba è una nazione ricca di storia e cultura, e spero che un giorno possa ricevere l’aiuto di cui ha bisogno per superare le sfide attuali e offrire una migliore qualità di vita ai suoi abitanti. Per fare questo, occorre abolire immediatamente il vergognoso bloqueo di cui Cuba è da fin troppo vittima.

Bryan Oberholzer

Militante della Gioventù Comunista, Bryan Oberholzer è operatore informatico.