Sulla giacca del presidente del Partito Socialista Svizzero (PS), Christian Levrat, spicca un pin rosso con il logo del suo partito. Anche al compagno Philipp Hadorn piace indossare una spilla rossa, ma questa ha la forma di un pesce. Si tratta di un simbolo di riconoscimento del fatto – spiega il neo-eletto deputato solettese del PS – che “per me Gesù Cristo è importante”. Una posizione che ha lasciato stranita la sinistra elvetica.
Non si tratterebbe però solo di un socialista credente, il che sarebbe già abbastanza in contraddizione con la filosofia materialista tipica del movimento operaio di ispirazione socialdemocratica: il deputato di Soletta – che è pure segretario di sezione presso il sindacato dei ferrovieri SEV (anch’esso in orbita socialista) – sembra infatti aderire a tesi religiose ben più fondamentaliste, tanto da suscitare polemiche nel suo stesso partito, storicamente laico e all’interno delle altre formazioni politiche progressiste del paese.
Philipp Hadorn non si pone però problemi e nel frattempo sta valutando, come se nulla fosse, nella sua qualità di deputato socialista, di proporre di reintrodurre l’aborto nell’elenco dei crimini perseguiti penalmente. La lotta per la depenalizzazione dell’interruzione di gravidanza è però una battaglia storica della sinistra, che difficilmente digerirà che un compagno vada in questa direzione. Su questo aspetto infatti sia le donne socialiste sia i comunisti sono stati chiari: sul nostro portale in tempi non sospetti sia Sonya Crivelli (Coordinamento Donne della Sinistra: https://www.sinistra.ch/?p=893) sia Lilith Bernasconi (Partito Comunista Ticinese: https://www.sinistra.ch/?p=848) si erano dimostrate inflessibili.
Ma non è tutto: il deputato del PS di Soletta vorrebbe anche una riforma dei programmi di studio nelle scuole pubbliche svizzere: “mi piacerebbe che non si insegnasse solo le teorie di Darwin, ma che trovasse posto anche la spiegazione biblica della creazione del mondo”. Hadorn si schiera così dalla parte nientemeno che dei creazionisti i quali contestano la teoria scientifica dell’evoluzione della specie scoperta dal biologo Charles Darwin. In vena di provocazione il discusso politico solettese rifiuta però il termine “creazionismo”: per lui si tratta di “design intelligente”! Un essere con un’intelligenza superiore (Dio), avrebbe infatti concepito animali e piante, e non la selezione naturale.
In perfetta coerenza di cristiano integralista quale è, sul suo “smartvote” alle domande sulla depenalizzazione delle droghe leggere, sull’eutanasia e sull’adozione di bambini da parte di copie omosessuali Hadorn si dice contrario. Il deputato chiarisce insomma che non gli ideali socialisti sono la sua bussola, bensì la Bibbia!
Tesi, queste, che stanno, come detto, creando un certo nervosismo a sinistra, anche perché nel programma del PS – evidentemente lettera morta per alcuni socialisti – sta pure scritto che l’irrazionalismo e il fondamentalismo religioso sono contrari ai principi del pluralismo e della laicità della società a cui ambisce il partito. Chi si fa eleggere sulla base di un programma politico che non condivide sta truffando l’elettorato e i suoi stessi colleghi di lista, verrebbe da dire, ma per ora di sanzioni non se ne parla.
Le reazioni? A dire il vero esse risultano infatti piuttosto tiepide. L’ex-presidente del PSS Hans-Jürg Fehr si limita ad esprimersi sulla stampa dicendo che “nelle nostre scuole pubbliche il creazionismo non deve avere spazio”. Più netto, invece, il giudizio di David Roth, a capo dei giovani socialisti: “non siamo solo irritati, siamo allo scontro!”, per lui il suo compagno ha “un atteggiamento reazionario”. La scuola dovrebbe infatti preparare i ragazzi alla vita, la quale si dovrebbe svolgere su basi scientifiche e razionali, spiega il giovane socialista.
Una situazione imbarazzante per il PS, già da tempo accusato da sinistra di non opporsi realmente a politiche liberali favorevoli all’economia privata più che ai salariati, e che ora tollera al suo interno anche dei fanatici religiosi. Sembra quasi di ricordare lo scisma in casa liberale-radicale ticinese con la candidatura del liberista Sergio Morisoli, seguace della setta cattolica di “Comunione e Liberazione”. Ma in realtà l’imbarazzo in questo caso non si circoscrive alla socialdemocrazia. E’ tutta la sinistra a sentirsi offesa da Hadorn: alcuni dirigenti del Partito Svizzero del Lavoro (di cui il Partito Comunista Ticinese è sezione cantonale), l’organizzazione svizzera più grande a sinistra del PS, interpellati, si dicono scandalizzati che i socialisti si prestino a fungere da apripista per il carrierismo di certi individui che ridicoleggiano e calpestano i valori fondamentali dell’essere di sinistra.