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Salisburgo: eclatante successo dei comunisti austriaci. Il KPÖ cresce persino nei comuni rurali e conservatori!

Seguendo le orme della Stiria – una regione ormai storicamente roccaforte del Partito Comunista (KPÖ) – i comunisti austriaci, altrimenti piuttosto deboli, sono tornati ad essere rappresentati sul piano istituzionale, con un risultato brillante quanto insperato, anche nel Parlamento della regione di Salisburgo. I temi centrali che i candidati comunisti hanno posto quali priorità della loro campagna elettorale sono stati l’inflazione a causa anche delle sanzioni alla Russia, la carenza di alloggi e la crisi nel settore sanitario pubblico.

Finita la moda verde, i veri ecologisti tornano comunisti!

Lo spoglio terminato il 23 aprile scorso ha lasciato in molti a bocca aperta e ovviamente non ha riscontrato troppa attenzione da parte dei media svizzeri ed europei che non hanno notato come fosse dal 1949 che i comunisti austriaci non riuscissero a emergere a Salisburgo. Eppure, con ben l’11,2% dei consensi sul piano regionale, questa volta hanno staccato di gran lunga i Verdi. I sondaggi elettorali prevedevano effettivamente da settimane che i comunisti sarebbero riusciti a entrare nel Landtag superando la soglia di sbarramento del 5%, ma nessuno aveva previsto il fatto che si sarebbe raggiunta una percentuale a due cifre. Aver superato i Verdi è un dato non secondario, poiché il candidato di punta della lista comunista è stato nientemeno che il 35enne Kai-Michael Dankl, fino al 2017 leader nazionale dei Giovani Verdi.

L’ex-verde Kai-Michael Dankl è stato capolista per il KPÖ.

Il KPÖ balza al 21% nel consiglio comunale

Ancora meglio è andata sul piano comunale: nella singola città di Salisburgo infatti il KPÖ è diventato addirittura il secondo partito più forte nel consiglio comunale, con ben il 21%. Il partito della destra liberale vicina agli ambienti imprenditoriali Neos, finora al governo insieme ai Conservatori e ai Verdi, si è ritrovato privo di seggi. Sempre nei risultati a livello comunale spicca in particolare il grande successo del KPÖ nella capitale dello Stato, dove i comunisti hanno superato anche i socialdemocratici della SPÖ.

Ricostruire un rapporto coi contadini

La lista del Partito Comunista d’Austria è riuscita a ottenere consensi importanti anche fuori dai centri urbani teoricamente più propensi a sostenere le formazioni di sinistra. L’elemento di novità è che il KPÖ ha raggiunto e talvolta persino superato il SPÖ anche nei comuni rurali dove l’elettorato contadino non ha mai dimostrato troppa simpatia per i comunisti. E invece persino nel distretto periferico e conservatore di Lungau, il Partito Comunista ha superato nettamente la soglia del 5% in diversi comuni minori. È l’esperienza, quella di tornare a dialogare con i lavoratori della terra e con la cultura nazional-popolare sta seguendo anche il Partito Comunista alle nostre latitudini, nella Svizzera Italiana, con un impegno a favore del settore primario e della sovranità alimentare.

I risultati della capitale Salisburgo, dove il KPÖ ha riscosso un enorme successo divenendo secondo partito della città.

Il 17% dei voti comunisti arrivano da ex-astensionisti

A livello regionale i comunisti, con il loro 11,2%, si sono avvicinati al 17,9% della Socialdemocrazia (che comunque perde oltre il 2% dei voti). Si tratta del peggior risultato mai ottenuto dai socialisti nella provincia di Salisburgo: il Partito Socialista è stato così punito dai cittadini per la mancata opposizione alla ristrutturazione neo-liberale della società e il suo piegarsi ai diktat europeisti. L’analisi dei flussi elettorali mostra in effetti che il Partito Comunista ha sottratto al SPÖ il 27% dei suoi elettori. Un altro 25% è stato ereditato dai Verdi, ma il dato più significativo è forse che i comunisti sono riusciti a convincere ben il 17% dei cittadini che all’ultima tornata elettorale erano finiti nel serbatoio dell’astensionismo. Il grande sconfitto delle elezioni è però il Partito Popolare Austriaco (ÖVP), conservatore, con una perdita del 7,4%. Pur rimanendo il partito più forte, non può continuare a guidare la precedente coalizione, poiché hanno perso anche i Verdi e il Neos. Insomma: i partiti che hanno sabotato la neutralità austriaca e hanno lavorato per ridurre la sovranità nazionale a favore dell’UE sono stati puniti dai cittadini.