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L’altra Davos si organizza in Venezuela. USA e UE bloccano i voli aerei!

Con lo slogan “Per la vita, la sovranità e la pace” si è aperto mercoledì scorso a Caracas, in Venezuela, l’Incontro Mondiale contro l’Imperialismo che si conclude nella giornata di oggi. All’evento hanno preso parte 1’500 delegati di partiti politici e movimenti sociali venezuelani ed esteri. Non senza difficoltà: moltissimi invitati – perlopiù esponenti della sinistra e dei sindacati europei solidali con la Rivoluzione bolivariana, si sono visti infatti impedire di raggiungere Caracas dalle compagnie aeree che  hanno boicottato ogni tentativo del governo venezuelano di acquistare i biglietti per i suoi ospiti, anche attraverso agenzie turistiche russe, con la scusa dell’embargo economico imposto da Washington. Un fatto gravissimo, peraltro contrario alle tanto lodate leggi del mercato, che lede la sovranità anche dei paesi europei che accettano i diktat di Donald Trump.

Due incontri, due visioni del mondo diverse

Il Congresso di Caracas, per quanto mutilato in quanto a presenze, ha anzitutto onorato la memoria del martire iraniano, il generale Qassim Soleimani, vilmente assassinato dagli USA in Irak. Dopodiché il vice-presidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) Diosdado Cabello ha esplicitato come l’Incontro Mondiale contro l’Imperialismo che stava aprendo fosse l’alternativa al Forum Economico Mondiale (WEF) di Davos: “oggi si riuniscono a Davos i capitalisti del mondo e i governi che bombardano i popoli; oggi noi ci riuniamo invece qui, noi che non vogliamo la guerra e che aspiriamo alla pace” ha sentenziato Cabello. Intanto nella città svizzera è arrivato l’autoproclamatosi leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaidò. Dopo non essere riuscito nel suo intento golpista, l’estremista venezuelano è stato di fatto scaricato anche dal suo sponsor principale: il cosiddetto rappresentante speciale della Casa Bianca per il Venezuela, Elliot Abrams, ha infatti dichiarato che “l’Amministrazione è consapevole della mancanza di trasparenza nel finanziamento dell’opposizione”. Mal si capisce quindi perché esso venga quindi accolto dal ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis che si ostina a riconoscerlo come “legittimo presidente del Parlamento venezuelano” anche se non lo è più. Così facendo indebolisce una volta di più la neutralità di Berna.

La sinistra deve unirsi per il Venezuela

Il primo giorno dei lavori congressuali ha visto i delegati internazionali ratificare la propria solidarietà anzitutto con il governo legittimo del Venezuela. In apertura dei lavori, lo stesso Cabello, che è pure Presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha invitato a una maggiore coesione fra le organizzazioni progressiste del mondo per contrastare il dominio aggressivo del governo statunitense. Gli ha fatto eco Víctor Gaute, membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, il quale ha riaffermato l’appoggio cubano a Caracas “in qualsiasi circostanza” poiché “in Venezuela si sta decidendo della sovranità e della dignità dell’America latina e dei Caribi e della sopravvivenza delle norme del diritto internazionale”. Il riferimento è qui alle ingerenze perpetrate dagli USA in palese contrasto ai principi dell’ONU. “In Venezuela si sta mettendo alla prova la capacità della sinistra mondiale di unirsi a difesa della pace” ha concluso il rappresentante cubano.