An explosion is seen after after an Israeli air strike in the southern Gaza Strip town of Rafah near the border with Egypt on January 13, 2009. Israeli troops and Hamas fighters fought fierce battles in the streets of Gaza's main city on Tuesday as Israel's war on Hamas entered its 18th day and the death toll spiralled above 900. AFP PHOTO/SAID KHATIB ALTERNATIVE CROP (Photo credit should read SAID KHATIB/AFP/Getty Images) Original Filename: DV_To_Getty_2437704_0.jpg

Isteriche reazioni in Ticino per chi ha osato criticare Israele e i suoi criminali di guerra

Lascia interdetti la rabbia con cui è stata accolta la presa di posizione del Partito Comunista contro la presenza ieri a Lugano dell’ex-ministra israeliana Tsipi Livni. Ricordiamo che la stessa non ha potuto viaggiare in Belgio in gennaio per timore di finire arrestata: su di lei pende infatti la pesantissima accusa di crimini di guerra, per aver ordinato l’operazione militare contro la Strisca di Gaza nel 2008, costata la vita a 1000 civili arabi di cui 400 bambini, uccisi con armi al fosforo. Un’accusa di cui ampia parte della stampa ticinese non ha nemmeno voluto parlare, ma che ha indignato l’organizzazione BDS Svizzera che gestisce la campagna di boicottaggio contro il capitale sionista.

Il Partito Comunista aveva posto un solo problema politico: è opportuno che la Banca dello Stato del Canton Ticino sponsorizzi un evento privato cui è ospite una persona accusata di crimini di guerra e che in altri paesi d’Europa non è gradita? La domanda appare come equilibrata e legittima, ma le reazioni di una fetta importante della politica e dell’economia ticinese sono state al limite dell’isterico. Nessuno è entrato realmente nel merito dell’interrogazione del deputato comunista Massimiliano Ay, ma ognuno ha voluto urlare il proprio sostegno allo Stato ebraico, condannando a priori la posizione del Partito Comunista, quasi Israele fosse una “vacca sacra” intoccabile.

Non appena si critica Israele nel Canton Ticino scoppia il finimondo e tutti i politici – da destra a sinistra – fanno a gara per lodare Tel Aviv, dimostrando una sudditanza al limite dell’imbarazzante. Al Palazzo dei Congressi infatti non si è visto solamente il sindaco leghista di Lugano Marco Borradori, ma anche il sindaco socialista di Bellinzona Mario Branda. Per non parlare del Consigliere di Stato liberale Christian Vitta: il ministro cantonale dell’economia ha inoltre incontrato l’ingombrante ospite per parlare di commercio fra i due paesi; se una volta Israele era definita col solito cliché di “unica democrazia del Medio Oriente”, oggi è diventata “una start-up nation”, patria insomma dell’innovazione e della ricerca.

Nulla di cui stupirsi: non solo in Ticino il capitale sionista è molto ben rappresentato, e l’esercito svizzero è strettamente alleato con quello israeliano, ma addirittura nella sinistra svizzera vi sono situazioni non sempre molto chiare come denotava questo  articolo apparso in passato sul nostro portale: https://www.sinistra.ch/?p=3847