Gossip festivaliero. Finito il 65° Festival di Locarno. Fischiato Lorenzo Quadri!

La 65esima edizione del Festival del Film di Locarno si è conclusa. Un documentario in Piazza Grande ha seguito la premiazione di “La Fille de nulle part”, vincitore del Pardo d’oro. La pellicola, del regista Jean-Claude Brisseau narra la storia fra un professore razionalista e una giovane donna con tendenze paranormali.

Il Festival è anti-leghista

Chiamato sul palco a premiare un artista anche Lorenzo Quadri, deputato a Berna per la Lega dei Ticinesi e municipale a Lugano. Una presenza per nulla gradita al pubblico del Festival: i leghisti sono infatti in prima linea contro quella che loro definiscono “kultura” e le ultime uscite xenofobe del movimento della destra populista luganese non fanno piacere a quella parte di popolazione minimamente colta che infatti ha fischiato in maniera impressionante l’esponente del partito di Giuliano Bignasca. Il politico leghista interrogato dai media ha poi affermato di non essersi nemmeno reso conto dei fischi, e ha continuato anzi provocando il pubblico del Festival: “Del resto, che la mia presenza possa non aver fatto piacere a qualche sinistrorso-radikal chic – sedicente intellettuale aficionado del Pardo, non è cosa particolarmente sorprendente”. Ecco una risposta pacata, equilibrata, degna di uno statista… che evidentemente Quadri non è.

Lo Jödel non piace ai sindacalisti

In contemporanea al cinema Rialto veniva proiettato un altro documentario: un gruppo di cantanti Jödel che affrontano i pericoli del diventare famosi e si ritrovano in tounée in Cina. Fuori da un Rialto desolatamente vuoto si sono incontrati due sindacalisti: Lino Bosisio del Sindacato SISA e Raoul Ghisletta del Sindacato VPOD; il primo è entrato per uscirne non proprio entusiasta, preferendo farsi ritrarre con la presentatrice del Festival, il secondo ha invece desistito fin da subito. Insomma: lo Jödel non riesce proprio ad appassionare i sindacalisti ticinesi.

Un po’ di gossip…

Alle 23.30 è invece iniziata la cerimonia di chiusura al chiostro della ex-scuola Magistrale, dove artisti, giornalisti, sponsor e politici hanno brindato in un ambiente esclusivo. La consigliera di stato Laura Sadis ha lungamente conversato con il capo dell’Informazione della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana (RSI), Maurizio Canetta, mentre l’ex-granconsigliere Jacques Ducry è stato immortalato con l’editore di TicinoLibero Matteo Gianini.

E mentre la Piazza Grande fischiava il leghista Lorenzo Quadri, l’altro leghista, il consigliere di stato Marco Borradori vagava indisturbato alla Magistrale, chiacchierando con il produttore RSI Gigi Neri.

Romeo e Père

Il neo-corrispondente di una radio governativa venezuelana, Simone Romeo, consigliere comunale della sinistra locarnese, ha incontrato il direttore artistico del Festival Olivier Père senza però avvertirlo che proprio lui con Pietro Snider è stato un dei pochi voti contrari nel legislativo cittadio alla Casa del Cinema.

Père si è poi intrattenuto anche con Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista, che forse perorava la causa del “realismo socialista” per la 66esima edizione del Festival. Intanto la procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi brindava con il professor Roberto Stoppa del Liceo di Locarno.

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