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Di “mammi” e di “babbi”: votiamo Sì al congedo paternità!

Di “mammi” e di “babbi”. Dove i secondi sono coloro che agitano i primi come spauracchio di una decadenza culturale e sociale, senza il timore di coprirsi di ridicolo e di alimentare lo stesso baratro da cui pensano di rifuggire.

Il prossimo 27 settembre voteremo l’introduzione di un congedo paternità pagato della durata di due settimane. Si tratta di un primo, minimo, ma significativo passo per una più equa divisione dei compiti educativi e di cura tra i genitori, che va sostenuto con la consapevolezza che resta ancora molto da fare. La Svizzera arriva purtroppo in ritardo rispetto a molti Stati che presentano conti e bilanci ben più in difficoltà di quelli elvetici, ma che hanno compreso l’importanza di rivedere politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia ancorate a una divisione stereotipata dei ruoli sociali tra uomini e donne che ancora fatica a essere superata. Lo stesso fa addirittura una parte dell’economia privata, ma va ricordato che, in questo caso, si tratta di un bonus aziendale per alcuni e non di un diritto per tutti.

Come educatore e pedagogista, ritengo che la direzione intrapresa dal congedo paternità contribuisca a generare un maggior benessere familiare. Chi teme la scomparsa dei padri, rievocando nostalgicamente modelli autoritari, poco ha compreso del valore educativo che essi possono assumere grazie a una presenza maggiore, in controtendenza alla frammentazione esistenziale che molti genitori vivono a causa di condizioni di lavoro sempre più precarie. Si tratta, in ultima analisi, di una politica anche educativa: verso la società, nel riconoscimento di ruoli di cura maggiormente paritari; verso i genitori, mostrando l’importanza del ruolo educativo svolto da entrambi; verso i figli, che imparerebbero a riconoscere presto l’importante presenza educativa anche dei padri.

Simone Romeo

Simone Romeo, classe 1993, è pedagogista e dottorando di ricerca in "Educazione nella società contemporanea" presso l'Università di Milano-Bicocca. Già consigliere comunale a Locarno per il Partito Comunista, collabora da diversi anni con sinistra.ch.