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Per le donne la strada é ancora lunga!

Oggi è un anniversario importante per il mondo femminile, tuttavia esso non sarebbe giustamente onorato e rispettato, se, accanto alla constatazione delle conquiste ottenute, non ci fosse anche e soprattutto quello spirito indomito che ci porta a rivendicare ulteriori trasformazioni a vantaggio delle donne. Non possiamo infatti dire che si sia arrivati al traguardo che ogni individuo democratico si dovrebbe aspettare: le discriminazioni verso il gentil sesso sono ancora forti ed attuali e necessitano di un fronte politico unito e compatto che ne rivendichi la cancellazione. Sono passati più di dieci anni da quando fu approvata la legge sulla parità, tuttavia questa norma giuridica sembra essere, purtroppo, ancora qualcosa di molto astratto, senza un reale legame con il contesto in cui viviamo attualmente. Gli ambiti in cui le donne subiscono tuttora degli sgarbi sono molteplici e vanno dalle ormai note discriminazioni salariali, ad ulteriori limitazioni per quanto riguarda il contesto professionale e formativo.

Occorre scendere in campo e pretendere misure che siano promotrici di un reale cambiamento a favore di maggiore diritti per le donne, attraverso campagne di applicazione della legge sulla parità. Le entità governative dovrebbero senza dubbio lavorare concretamente su questa strada, andando per esempio a istituire un ufficio per la parità, con strutture, persone e mezzi adeguati, all’interno del quale vi sia un ispettorato per la parità (con un’ispettrice ogni 5’000 lavoratrici attive nel Cantone). Più specificatamente è necessario portare avanti, nei diversi ambiti professionali, l’introduzione, l’estensione e la generalizzazione dei congedi parentali, in modo da conferire maggiori diritti alle madri ed evitare situazioni scabrose in cui sono i datori di lavoro, con le loro restrizioni ed i loro ricatti, ad influenzare in modo importante la decisione di avere o meno un figlio. Per quanto riguarda le strutture ed i servizi che si occupano dei giovanissimi, mi auspico almeno il raddoppio del numero dei posti disponibili negli asili nido e la cantonalizzazione di tutte le strutture private in questo settore. Perché solamente attraverso la diminuzione del peso economico e psicologico sulle madri e sul nucleo famigliare nel suo complesso, possiamo favorire una reale politica della natalità, per la quale la nascita di un figlio non sia fonte di preoccupazioni, ma, bensì, uno degli avvenimenti più importanti e felici.

Aris Della Fontana

Candidato al Granconsiglio sulla lista MPS-Partito Comunista

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