Le attività autogestite che si organizzano nelle scuole ticinesi già dal 1996 sono un importante rituale a cadenza annua per gli allievi delle scuole medie superiori, che possono proporre le più svariate attività culturali come lo sport, la pittura, il disegno, la visione di film e documentari seguita da una discussione, ma anche presentazioni di moltissimi temi, dall’arte, all’economia e alla storia, dalla politica alle scienze naturali.
Tra i relatori che sono stati invitati nel corso degli anni figurano diverse persone di spicco, esperti e professionisti dei vari settori che senz’altro arricchiscono il carattere didattico dell’esperienza. È quindi facile intuire la valenza educativa di questi momenti di autogestione, nei quali gli studenti sono incoraggiati ad esporre le proprie passioni e ad aprirsi alla conoscenza di argomenti che non vengono trattati nel programma scolastico.
Purtroppo però la loro organizzazione viene spesso ostacolata o perlomeno disincentivata dalle varie scuole che, attraverso scuse di vario tipo, limitano la durata delle autogestite a un giorno o, addirittura, le eliminano del tutto, minando un importante diritto degli studenti.
Perciò come studente che conosce in prima persona il valore delle giornate autogestite, mi rallegro della recente notizia riguardo l’approvazione dell’iniziativa di Massimiliano Ay, deputato in Gran Consiglio per il Partito Comunista, la quale ha condotto all’introduzione nei diversi regolamenti scolastici del diritto ad avere minimo due giorni dedicati alle autogestite.
Viene così finalmente assicurata una base legale agli allievi delle scuole, che possono così difendere meglio i loro diritti: questa è da considerarsi una vittoria importante per gli alunni ticinesi. Il rafforzamento del diritto alle giornate autogestite rappresenta una luce nell’oscurità in un tempo di continui tagli all’istruzione, dato che esse non offrono solo la possibilità di accedere ad una conoscenza extra-scolastica, ma permettono agli studenti, comunque supervisionati dalla direzione, di responsabilizzarsi ed imparare ad organizzare e gestire le attività.
Esse rappresentano dunque un vero e proprio valore aggiunto nel sistema formativo ticinese e un’esperienza educativa che promuove il senso di comunità fra gli studenti e permette allo stesso momento di affrontare temi come la politica locale ed internazionale e quindi incentivare una reale educazione civica.
Due giorni di Autogestite per gli allievi ticinesi!È quindi evidente che la presenza comunista in Gran Consiglio porti a dei risultati concreti e rappresenti una garanzia di protezione per un reale diritto all’istruzione, questo in uno scenario politico in cui i partiti borghesi spesso e volentieri preferiscono risparmiare a discapito dei servizi fondamentali come la scuola.