Il COVID-19 non ferma il parlamento nordcoreano

Mentre molti parlamenti del mondo, a causa della pandemia da Coronavirus in corso, annullano, sospendono o ridimensionano drasticamente le proprie attività, non così è avvenuto a Pyongyang, dove domenica 12 aprile si è regolarmente tenuta la terza sessione della 14a legislatura della Assemblea Popolare Suprema, il parlamento della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), meglio nota come Corea del Nord.

Il Paese, infatti, comunica di non registrare finora alcun caso di contagio, a seguito dell’immediata e drastica chiusura di ogni relazione con l’estero e la quarantena obbligatoria per tutti i casi sospetti.

Il parlamento nordcoreano, che riunisce 687 deputati ed è di tipo unicamerale, ha potuto quindi tenere la propria seduta normalmente. Sul fronte politico l’Assemblea Popolare Suprema è egemonizzata dal Partito del Lavoro del presidente Kim Jong Un. Le ultime elezioni hanno però garantito anche 49 seggi al Partito Socialdemocratico; 22 seggi al Partito Chondoista, 6 seggi al movimento Chongryon che rappresenta l’emigrazione coreana in Giappone. 3 seggi sono invece occupati da deputati non iscritti ad alcun Partito. All’Ordine del giorno della sessione, oltre a tirare un bilancio del lavoro svolto dal Consiglio dei Ministeri, figurava l’adozione di una nuova legge ecologica per il riciclaggio dei rifiuti così come una nuova legge per organizzare la tele-educazione che sono state approvate. Sono pure stati eletti nuovi ministri.

Il giorno successivo alla seduta parlamentare, inoltre, il governo di Pyongyang ha predisposto il versamento del corrispettivo di poco meno di 2 milioni di franchi svizzeri quale fondo di aiuto allo studio per i giovani coreani che risiedono in Giappone.

La seduta parlamentare era stata preceduta da una riunione dell’Ufficio politico del Partito del Lavoro, che assume il ruolo costituzionale di guida della Rivoluzione nell’edificazione del socialismo con caratteristiche coreane. I vertici del Partito hanno discusso fra le altre trattande anche di nuove misure per garantire la sicurezza e la saluta pubblica di fronte alla pandemia da COVID-19 che viene definita “un enorme disastro che minaccia l’intera umanità indipendentemente da confini e continenti”. L’Ufficio politico ha però ribadito di aver saputo “mantenere una situazione anti-epidemia molto stabile”.

E mentre i paesi occidentali sono confrontati drammaticamente con cliniche private che tentano di lucrare sulla pandemia e una sanità pubblica a cui per anni si sono tagliati i fondi secondo i pricipi di razionalizzazione capitalista, la Corea del Nord – nonostante il feroce embargo economico promosso dagli USA e dall’UE, poche settimane fa ha investito nuovamente le poche risorse disponibili nell’edificazione di un enorme nosocomio (naturalmente pubblico) di medicina generale che già si unisce alle altre strutture sanitarie di prestigio presenti nella capitale e le cui cure risulteranno totalmente gratuite per i cittadini.