Il Comitato Centrale del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), riunitosi questo sabato a Bellinzona, ha adottato una risoluzione concernente il nuovo piano settimanale delle lezioni del liceo, posto in consultazione dal DECS a inizio estate e in via d’applicazione.
Il primo aspetto che ha attirato l’attenzione del sindacato studentesco è proprio quello della consultazione: il DECS sembra perdere il pelo ma non il vizio, costruendo riforme a tavolino nei propri uffici senza coinvolgere però la comunità scolastica (lo ricordiamo, composta da docenti, studenti e genitori) o facendolo solo parzialmente e a seconda dell’opportunità del momento. Su precisa richiesta del SISA, la sezione dell’insegnamento medio superiore si è infatti rifiutata di coinvolgere l’unica organizzazione studentesca attiva sul piano cantonale, dimostrando di non aver imparato nulla dagli errori del passato (si vedano le critiche emerse durante il dibattito sulla “Scuola che verrà”).
In merito al contenuto del piano orario, numerose sono le riflessioni emerse durante la discussione (per un’analisi dettagliata, rinviamo al testo integrale della risoluzione). Da un lato, si registrano alcune proposte interessanti, quali la volontà di limitare l’impatto delle materie scientifiche nel primo anno, di estendere i laboratori a classe dimezzata alla matematica e alle lingue o ancora di equilibrare il numero di ore settimanali tra i vari indirizzi. Dall’altro si riscontrano però numerosi interventi particolarmente problematici, quali il consistente aumento del numero di ore settimanali per alcuni indirizzi, una riallocazione a tratti superficiale delle materie sull’arco del quadriennio, la rimessa in discussione del carattere propedeutico del primo anno di liceo e la conseguente specializzazione degli studi di maturità (sempre più divisi fra un campo “scientifico” e uno “non scientifico”, con il rischio di un liceo a due velocità). La velocità con cui il DECS sta procedendo alla revisione dei piani di studio, in modo da poter iniziare l’introduzione del nuovo piano a settembre 2020, ci preoccupa fortemente, poiché il dibattito sul tema non sembra affatto essersi esaurito, al contrario sembra appena iniziato.
Il sindacato studentesco richiede quindi al DECS di:
- Sospendere l’introduzione del nuovo piano settimanale delle lezioni e aprire un vero dibattito pubblico su di esso, coinvolgendo (e non solo informando!) direttamente anche il corpo studente e rendendo pubblica la relativa documentazione;
- Rivalutare l’allocazione delle materie sull’arco del quadriennio e studiare le differenti possibilità di riequilibrio fra i vari settori di studio;
- Compensare l’aumento del numero di ore settimanali prevedendo degli spazi obbligatori nell’orario scolastico dedicati al lavoro individuale (in modo da ridurre il carico di lavoro a casa) e garantendo un maggior equilibrio nella pianificazione del calendario semestrale (vietando che in una sola settimana di scuola possano ad esempio aver luogo più di 3 verifiche o interrogazioni);
- Ripristinare il monte ore tagliato negli ultimi anni in modo da poter proporre più lezioni di recupero e ripetizioni (in particolare nelle materie scientifiche), garantendone l’omogeneità sul territorio e monitorando costantemente le necessità del corpo studente;
- Ripristinare i fondi e le condizioni quadro per i corsi facoltativi e complementari tagliati per ragioni di risparmio nel 2015 e mai riconsiderati dal Consiglio di Stato.