Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) denuncia la nuova ondata di aumenti delle rette universitarie in tutta la Svizzera: il riversamento dei costi dell’istruzione sulle spalle degli studenti è una misura assolutamente inaccettabile, da combattere fermamente! È notizia recente la decisione dei rettorati dell’Università di Friborgo e dei Politecnici di Zurigo e Losanna di aumentare considerevolmente le tasse d’iscrizione agli atenei: nel primo caso si arriva a ipotizzare una crescita delle rette fino al 35%, mentre nel secondo trattasi di un’aggiunta di 500 CHF (ossia un aumento di circa il 45%).
Tali disposizioni si inseriscono nella ormai tristemente nota dinamica di disinvestimento nel sistema formativo, fondata su massicci tagli all’istruzione e sul trasferimento dei costi scolastici sul bilancio di studenti e famiglie. Conosciamo fin troppo bene le conseguenze di queste politiche: gli allievi provenienti dai ceti sociali economicamente e socialmente più svantaggiati finiscono infatti per essere progressivamente esclusi dall’istruzione superiore, causando una ulteriore riduzione della mobilità sociale di queste fasce della popolazione.
Per queste ragioni, il SISA invita tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione lanciata dall’associazione studentesca friborghese AGEF (link) per combattere la misura sopracitata. Inoltre, rivendichiamo da parte della Confederazione e dei Cantoni un cambio di rotta nella propria politica scolastica, in direzione di un più ampio programma d’investimento strategico negli studi altamente qualificati (noto punto di forza dell’economia elvetica). Il SISA, impegnato in questi giorni nei lavori dei 19esimo Festival mondiale della gioventù e degli studenti a Sochi, non mancherà di denunciare questo ennesimo attacco al diritto allo studio nell’ambito dei dibattiti con le organizzazioni studentesche di oltre un centinaio di paesi.
D’altra parte, rimarchiamo come ancora una volta l’amministrazione federale, e in particolare la segreteria di Stato per la formazione, si riveli essere una vera e propria artista nel peggiorare le condizioni di studio in Svizzera: qualche anno fa, una nota pubblicità recitava “Ambrogio, pensi proprio a tutto”. Ah, la rappresentanza ticinese a Berna…