Continuano le Fake-news sulla Corea del Nord… ora resuscitano anche i morti!

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Il titolo del “Tages Anzeiger” del 13 dicembre 2013

Ri Su Yong, conosciuto all’estero anche come Ri Chol, è il vice-presidente del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea, il partito alla guida del governo socialista di Pyongyang.

Nato nel 1940, Ri è da alcuni mesi il nuovo presidente della Commissione diplomatica dell’Assemblea Popolare Suprema, cioè il parlamento della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Eppure risultava …defunto!

Nel 2013, infatti, il prestigioso quotidiano zurighese “Tages Anzeiger” appartenente al gruppo editoriale “Tamedia“, annunciava la caduta in disgrazia di Ri, tanto che il leader nordcoreano Kim Jong Un lo avrebbe fatto giustiziare! Proprio lui, Ri Su Yong, che per tanti anni era stato ambasciatore di Pyongyang a Berna, ritenuto uno dei promotori delle aperture del piccolo paese asiatico, conoscitore di politici e imprenditori occidentali, nonché mentore del giovane Kim durante i suoi studi.

Con il segretario dei comunisti svizzeri
Con il segretario dei comunisti svizzeri

Eppure, a quanto pare, nel 2016 Ri Su Yong …resuscita! E – vivo e vegeto – incontra il segretario dei comunisti svizzeri Massimiliano Ay nei suoi uffici nella capitale coreana. Anzi: resuscita già prima, perché nel 2014 viene eletto ministro degli esteri e poi incontrerà il segretario dei comunisti cinesi Xi Jinping, così come Pham Binh Minh, vice-premier della Repubblica Socialista del Vietnam, e Ban Ki Mon, segretario generale delle Nazioni Unite. Peraltro il “defunto” prenderà la parola anche davanti all’ONU. Ma per certi giornalisti “indipendenti” svizzeri lui resta …morto e sepolto!

Il “Tages Anzeiger” non ha evidentemente verificato la notizia, poi rivelatasi palesemente scorretta: si è limitato a un copia-incolla da un giornale liberale giapponese, il “Mainichi”.

La rettifica arriverà dal quotidiano bernese “Der Bund” il 29 aprile 2014, la cui redazione si giustifica con un banale: “è molto difficile avere informazioni dalla Corea del Nord”… e quindi le si inventa, forse?! Evidentemente tutto fa brodo per indignare l’opinione pubblica e preparala a una nuova guerra di aggressione da parte americana.

Nel 2016 con Xi Jinping
Nel 2016 con Xi Jinping

E così, dopo la fidanzata di Kim Jong Un fatta uccidere ma poi ricomparsa viva qualche mese dopo, i solerti giornalisti esperti “nordcoreanologi” hanno fatto morire anzitempo anche l’ex-ambasciatore in Svizzera: decisamente i media main-stream si stanno dimostrando non solo inaffidabili, ma sempre più strumenti di disinformazione.