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I separatisti curdi dello YPG come i partigiani anti-fascisti europei?

Ho smesso da un pezzo di essere diplomatico ed aggirare le questioni. A mio avviso, il paragone tra partigiani europei e guerriglieri curdi delle YPG è assolutamente fuori luogo.

Durante la seconda guerra mondiale, i movimenti comunisti ed anti-imperialisti, guidati dall’URSS, avevano stipulato un’alleanza antifascista temporanea con gli USA ed altri paesi borghesi. Il nemico principale di tutti era il nazi-fascismo.

Oggi quel nemico si chiama imperialismo statunitense. Ed i curdi delle YPG si sono alleati con esso. Più che i nostri partigiani, ricordano – anche se con idee politiche differenti – i gruppi armati estoni, ucraini, lettoni, valloni, croati, slovacchi, ecc., che pur di realizzare i loro sogni nazionalisti, si intrupparono proprio con Hitler.

Non tutte le lotte d’indipendenza sono progressiste. Dipende se indeboliscono l’imperialismo principale o no. Quella del Donbass lo è, quella palestinese pure. Quella dei curdi non lo è più. Il Kurdistan “indipendente” o “autogovernato” (con le basi USA al suo interno) oggi ha più o meno lo stesso “valore rivoluzionario” del Kosovo in mano ai narcos jihadisti, oppure del Tibet dei nostalgici del feudalesimo che vorrebbero staccarsi dalla Cina.

In un solo colpo USA e Israele possono tenere sotto minaccia – controllando le aree strategiche curde – l’amico scomodo turco, la Siria, l’Iran, l’Iraq, gli Hezbollah e la stessa Russia. Una gallina dalle uova d’oro così dove la trovano?

Omar Minniti

Omar Minniti, già consigliere provinciale di Reggio Calabria per il Partito della Rifondazione Comunista, collabora come corrispondente per alcune testate italiane, fra cui "L'Antidiplomatico".