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Misure contro le polveri fini: e l’Inceneritore di Giubiasco?

Negli scorsi giorni la qualità dell’aria è notevolmente peggiorata. A causa del superamento del limite stabilito dall’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico per la media giornaliera delle polveri sottili, si è resa necessaria l’introduzione di misure urgenti e in particolare la riduzione della velocità di percorrenza in autostrada, il divieto di circolazione stradale per automobili e autofurgoni diesel EURO 3 e inferiori, e la gratuità del trasporto pubblico su tutto il territorio.

Lodevole è certamente la tempestività e la fermezza con cui il Dipartimento del Territorio ha emanato queste misure per contrastare gli effetti nocivi sulla salute della popolazione degli inquinanti atmosferici.

Purtroppo però, l’area d’intervento non comprende un grande responsabile di emissioni problematiche: l’Inceneritore di Giubiasco. L’inceneritore, secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Federale dell’Ambiente sarebbe responsabile di circa il 10% del CO2 emesso in Ticino. Inoltre, se comparate con le emissioni del traffico veicolare, l’Inceneritore emette quantità non indifferenti anche di altre sostanze come ad esempio il monossido di Carbonio (CO), gas indirettamente responsabile dell’effetto serra, e l’ossido di Azoto (NOx), gas precursore dell’Ozono estivo. Inoltre, per quel che riguarda le polveri sottili, nonostante l’impianto di trattamento dei fumi permette di ridurre una parte delle loro emissioni, esse non sono ridotte del tutto, con l’incognita ancora parzialmente irrisolta dell’emissione di nanoparticelle dannose.

Nei periodi di allarme atmosferico dovrebbero dunque essere presi dei provvedimenti anche per limitare le emissioni dell’Inceneritore, come peraltro già richiesto da OKKIO durante la fase di consultazione delle misure urgenti. Ciò può essere raggiunto, per esempio, riducendo temporaneamente durante il periodo di allarme, il regime di funzionamento di una o ambedue le sue due linee produzione. Va però evitato il suo spegnimento per non incorrere nel problema delle eccessive ed incontrollate emissioni in atmosfera durante le fasi di ri-accensione.

Piuttosto che agire con misure atte a “tamponare” il problema degli inquinanti atmosferici, bisognerebbe agire più incisivamente alla radice del problema. Per questa ragione si rende al più presto necessario il ripristino della legalità in materia di gestione dei rifiuti, facendo applicare da tutti i Comuni una tassa incentivante – la tassa sul sacco – che incoraggia un comportamento virtuoso: i dati statistici mostrano come l’introduzione della tassa sul sacco garantisce una diminuzione dal 35% al 50% dei rifiuti bruciati all’Inceneritore di Giubiasco, con un parallelo incentivo alla separazione dei rifiuti e una riduzione delle emissioni.

Non da ultimo, va promosso su tutto il territorio una gestione eco-sostenibile dei rifiuti durante eventi e feste, promuovendo l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili e una più severa separazione dei rifiuti prodotti, partendo dai carnevali locali, i quali si dimostrano purtroppo ancora oggi delle vere e proprie feste dell’”usa e getta”.

Alessandro Lucchini

Alessandro Lucchini, economista, è vice-segretario del Partito Comunista (Svizzera) e membro della World Association of Political Economy (WAPE). Dal 2012 è consigliere comunale, attualmente nella città di Bellinzona.