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Un freno al dollaro nel commercio estero: Russia, Cina, Iran e Turchia sfidano gli USA!

Gli ultimi che avevano pensato a idee simili – anche se con modalità diversi – si chiamavano Saddam Hussein e Muammar Gheddafi, e sappiamo come sono andati a finire: i loro Paesi invasi e loro assassinati.

Erdogan cede alle opportunità offerte da Xi Jinping
Erdogan cede alle opportunità offerte da Xi Jinping

Ora ci riprova qualcun altro, forse con più fortuna e con altri rapporti di forza. Il presidente turco Recep Erdogan – ancora infuriato per il tentato golpe dell’estate scorsa ordito ai suoi danni dagli americani – lancia infatti la sfida: abbandonare la valuta internazionale di riferimento, cioè il dollaro USA, e tornare a utilizzare le valute nazionali nelle relazioni commerciali fra Stati sovrani.

La Russia di Vladimir Putin sembrerebbe pronta ad accettare, l’Iran di Hassan Rouhani guarda al progetto con trasporto, ma dalla Cina è già arrivato il Sì di Xi Jinping: il leader del Partito Comunista Cinese non si è lasciato infatti sfuggire l’occasione di portare la Turchia sempre di più verso l’area di influenza euroasiatica, anche per rendere il Renminbi cinese una valuta rifugio di importanza globale.

2001: manifestazione comunista per vietare l'uso del dollaro.
2001: manifestazione comunista a Istanbul per vietare l’uso del dollaro.

Un contratto di scambio valutario fra le Banche Centrali di Ankara e di Pechino è stato già firmato per rafforzare le monete locali in rapporto al dominio del dollaro, diminuendo così la dipendenze delle due economie rispetto a Washington. A fine novembre 2016 i due istituti finanziari nazionali avevano già completato transazioni valutarie fra il Renminbi cinese e la Türk Lirasi per un importo – calcolato in Euro – di circa 125 milioni. Il cosiddetto “Swap-Deal” fra le monete nazionali è un passo fondamentale sulla via della “de-dollarizzazione” che sempre più paesi vogliono intraprendere per riconquistare la loro indipendenza dall’imperialismo atlantico.

Perinçek in anticipo di 15 anni su Erdogan
Perinçek in anticipo di 15 anni su Erdogan

Inizia a prendere forma quindi la vecchia rivendicazione voluta da Dogu Perinçek, leader dell’ex-Partito dei Lavoratori turco, l’odierno Vatan Partisi, il quale nel 2001 aveva dato il via a una campagna politica su scala nazionale per vietare tout court l’utilizzo del dollaro su tutto il territorio della Repubblica di Turchia e imporre la Lira turca come unica valuta autorizzata. Fa un po’ sorridere come l’islamico conservatore Erdogan, fautore fino a ieri del neo-liberismo, inizi oggi a sposare tesi sostenute fino a ieri solo dai comunisti.