14 aprile 2016 – Durante la manifestazione contro la Legge del Lavoro a Parigi, un gruppi di giovani sono stati accerchiati della forze di polizia. TC, la ragazza nella foto, era cliente d'un ristorante interno alla zona della “trappola”. Dopo aver ricevuto uno schizzo di spray al pepe pur non avendo fatto alcunché, innervosita si è diretta verso i poliziotti: uno di essi le ha tirato un calcio, scaraventandola a terra.
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GAS (Gente che Azzoppa la Sinistra). Solidarietà ai lavoratori francesi!

La Francia è in subbuglio. Come una pentola a pressione l’Esagono sta sfogando tutto il malessere che ne accompagna la storia recente: malessere che ha subito una netta accelerazione con l’ascesa al governo del social-liberale François Hollande, ormai detentore del triste record per la Presidenza della Repubblica più impopolare della storia. Uno sgradito inquilino dell’Eliseo, accompagnato da degne spalle. Tra queste spicca Manuel Valls, altro sedicente socialista, neoliberista sfrenato, rigidamente filo-sionista, già battezzato dalla stampa con il titolo di “Renzi francese”.

Paese che vai, Renzi che trovi…

14 aprile 2016 – Durante la manifestazione contro la Legge del Lavoro a Parigi, un gruppi di giovani sono stati accerchiati della forze di polizia. TC, la ragazza nella foto, era cliente d'un ristorante interno alla zona della “trappola”. Dopo aver ricevuto uno schizzo di spray al pepe pur non avendo fatto alcunché, innervosita si è diretta verso i poliziotti: uno di essi le ha tirato un calcio, scaraventandola a terra.
14 aprile 2016 – Durante la manifestazione contro la Legge del Lavoro a Parigi, un gruppo di giovani sono stati accerchiati della forze di polizia. TC, la ragazza nella foto, era cliente d’un ristorante interno alla zona della “trappola”. Dopo aver ricevuto uno schizzo di spray al pepe pur non avendo fatto alcunché, innervosita si è diretta verso i poliziotti: uno di essi le ha tirato un calcio, scaraventandola a terra.

Un degno rappresentante, ça va sans dire, della “sinistra” tanto in voga in questi ultimi tempi: una sinistra marcatamente e sfacciatamente…di destra! E, che in quanto tale, si destreggia molto bene – è proprio il caso di dirlo – anche con i manganelli, e con tutto il resto dell’armamentario repressivo, che abbiamo la sfortuna di vedere all’opera in queste settimane di mobilitazione, in cui i movimenti sociali francesi si stanno strenuamente battendo contro la nuova Legge del Lavoro.

Il nuovo codice del lavoro: un paese in rivolta

La “Loi el-Khomri”, dal nome della ministra del lavoro, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, in un paese già scosso dallo stato d’eccezione imposto da Hollande a seguito degli attentati parigini, e da una sequela interminabile di scioperi e lotte, come quelle dei lavoratori di Air France: una sorta di Jobs Act in salsa francese, che porterà ad una pioggia di licenziamenti, rimetterà in discussione la salute sul posto di lavoro e concederà ulteriore margine di manovra ad un padronato già da anni impegnato in una controffensiva di classe molto aspra.
In un paese in cui la capacità di mobilitazione e di risposta organizzata all’offensiva padronale è ancora in discreta salute, non si è fatta attendere una reazione, molto dura: lavoratrici, lavoratori, movimento studentesco, attori quotidiani di una realtà sempre più precaria, hanno sfidato la polizia “socialista”, allo scopo di chiedere il ritiro immediato del disegno di legge.

Perché la mobilitazione francese ci riguarda?


Da sinistra, Achim Post, Diederik Samsom, Pedro Sanchez, Matteo Renzi e Manuel Valls alla festa nazionale dell'Unità di Bologna. Una sinistra...di destra!
Da sinistra, Achim Post, Diederik Samsom, Pedro Sanchez, Matteo Renzi e Manuel Valls alla festa nazionale dell’Unità di Bologna. Una sinistra…di destra!

Qualcuno potrebbe domandarsi quale influsso possa avere sulla nostra realtà quanto sta avvenendo in Francia. Ebbene, molto. Il parallelismo tra il fenomeno del renzismo e l’attuale leadership francese potrebbe proseguire in decine di altre forme, in tutta Europa, dove una vera e propria restaurazione liberale sta rapidamente disintegrando decenni di conquiste sociali.
Un processo drammatico, di portata occidentale, che dovrebbe far tremare le gambe a chiunque aspiri ad un’esistenza dignitosa, lontana dalla morsa di un precariato generalizzato: Francia, ma anche Italia, Germania, Regno Unito, Spagna, e via dicendo. In una folle corsa verso l’Ottocento. I diritti, le conquiste, le sicurezze come un ricordo lontano – conservatore, “vetero”, novecentesco, come direbbe qualcuno – e l’incertezza come unica garanzia per il futuro.
Quando si abbatterà la scure sulla Svizzera e sul Ticino, dove i primi sintomi non mancano di farsi sentire?

Scelte di campo: da che parte sta GAS?

È difficile domandarsi «quando?». Più facile affidarsi ad un vago, quanto inquietante, «presto!». Il padronato elvetico non sta con le mani in mano, e ha già dato saggio delle proprie intenzioni: oggi una destra agguerrita compone la maggioranza del Parlamento federale, e in Ticino ha da tempo conquistato un’ampia egemonia, tanto da ridurre il fulcro delle vicende politiche cantonali ad un ben poco appassionante derby tra il neoliberismo neo-populista in sala leghista e il neoliberismo più posato del Partito Liberale (fu Radicale).
Di certo sarà necessaria, allorquando bisognerà far fronte agli attacchi, una decisa scelta di campo: con gli interessi dei ceti popolari, o con quelli dei proverbiali “padroni del vapore”.

GAS - Gente che accende la società, il portale d'informazione che ha sollevato a più riprese molti malumori a sinistra. Di recente ha suscitato anche l'indignazione del vicepresidente del PS Fabrizio Sirica
GAS – Gente che accende la società, il portale d’informazione che ha sollevato a più riprese molti malumori a sinistra

Una scelta che alcuni sembrano aver già effettuato, perché – in tutta evidenza – di Renzi in salsa ticinese – pronti a schierarsi contro i “conservatori” e “novecenteschi” fautori dei diritti sociali – non ne mancano: un esempio emblematico ci arriva dal portale online d’informazione (sic!) GAS (acronimo che sta per “Gente che Accende la Società”), vicino al Partito Socialista Ticinese, non nuovo a svarioni di vario genere, e a uscite a dir poco ambigue.
Il sedicente collettivo d’area progressista, che alla bisogna «seleziona accuratamente i propri contributi», e quando serve, diventa un gruppo anarchico «in cui ognuno scrive liberamente senza filtri», si è infatti reso protagonista di una dura invettiva contro i manifestanti francesi.

Far valere i propri diritti? Prassi «conservatrice» e «folkloristica»

In un’appassionata apologia delle gesta del governo francese, le dita del redattore di GAS battono freneticamente tutto il proprio disgusto nei confronti dei moti francesi. Ce n’è per tutti: l’opposizione interna al PS francese – bollata come «conservatrice»; «puristi e ragazzini, sindacati di sinistra e intellettuali, studenti e casseur di professione»; la Confédération Générale du Travail (CGT), «sindacato vicino ai comunisti» (terrore e abominio!); e i «protestatari di professione». E non da ultimi i francesi tutti, che «in maggio» sarebbero «inclini all’esuberanza» (!).
Un’incalzante filippica che sembra uscita da un comunicato stampa di Alleanza Nazionale, partito post-fascista della Seconda Repubblica italiana, piuttosto che da un portale sedicente progressista. GAS ci ha da tempo abituato allo sdoganamento del malcostume leghista nell’informazione di sinistra – tra articoli totalmente strumentali, contenuti piatti e retorica populista, dettata da un’esasperazione verso il Mattino della Domenica tale da aver tramutato, subconsciamente, in una forma di ammirazione e, quindi, di emulazione. Questo è un dato di fatto. Ma la malcelata passione per il manganello e la palese retorica reazionaria e anti-operaia rappresentano un’ulteriore novità nel già ampio ventaglio di scivoloni collezionati da GAS.

Quanto GAS c’è nella sinistra ticinese?

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GAS, a seguito della pubblicazione di un articolo (http://gas.social/2016/05/21/pc-sta-per-paura-compagni-2/) strumentalmente e superficialmente critico rispetto alla posizione del Partito Comunista sul Reddito di cittadinanza, ha di recente suscitato anche l’indignazione del vicepresidente del PS Fabrizio Sirica

Viene a questo punto naturale chiedersi: quanto GAS c’è nella sinistra ticinese? Perché il timore è che queste modalità d’informazione, questi contenuti palesemente conservatori – restituiamo alle parole il loro significato! – possano davvero attecchire, e contribuire ad un definitivo slittamento delle istanze della sinistra nel campo avverso. Ad un abbandono, più o meno consapevole, dunque, dei propri ideali e delle proprie finalità di equità e giustizia sociale. È questo la vera funzione del GAS? Cucinare per bene, a fuoco lento, decenni di storia delle sinistre? Gettarvi, al momento opportuno, un fiammifero, per farla esplodere, dopo averla sopita e resa inoffensiva?
Se queste sono le modalità e i contenuti, l’impressione è in effetti quella di avere a che fare con Gente (decisamente più interessata) ad Azzoppare la Sinistra che altro.

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