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L’Unione Sindacale Svizzera avrebbe nascosto uno studio sul servizio pubblico



Pubblichiamo la traduzione di un articolo apparso su 20 minutes, che racconta di uno scandalo che sta facendo discutere dall’altro versante delle Alpi, scaturito – come spesso accade – dalle colonne del Blick. L’Unione Sindacale Svizzera (USS) avrebbe infatti nascosto in un cassetto uno studio da lei stessa commissionato, finalizzato a presentare gli effetti nefasti di un’accettazione dell’iniziativa “Per il servizio pubblico”: come mai? Perché i risultati di questo studio smontavano le opinioni della stessa USS e dei contrari! Gli iniziativisti sono ora furibondi e accusano i sindacati di aver truffato i propri membri e tutta la popolazione, e si domandano: «quali interessi difende davvero l’Unione Sindacale Svizzera [protagonista di un’accanita opposizione all’iniziativa in questione, la quale chiede, tra le altre cose, la fine della “religione dei profitti” e tetti salariali per i manager in seno ex-regie federali]?»

L’Unione Sindacale Svizzera (USS) ha nascosto uno studio sul servizio pubblico



di Christine Talos

L’Unione Sindacale Svizzera aveva commissionato uno studio nel quadro dell’iniziativa che verrà sottoposta al popolo il 5 giugno. Ma tale studio non è mai stato pubblicato, in quanto non erano emersi risultati a favore degli oppositori dell’iniziativa.

Gli oppositori al testo d'iniziativa affermano che un “SÌ” il 5 giugno genererebbe la privatizzazione, specialmente quella di Swisscom. Uno studio [commissionato dagli oppositori stessi] sostiene il contrario
Gli oppositori al testo d’iniziativa affermano che un “SÌ” il 5 giugno genererebbe la privatizzazione, specialmente quella di Swisscom. Uno studio [commissionato dagli oppositori stessi] sostiene il contrario

Ad ogni votazione lo stesso copione: oppositori e sostenitori di un testo sottomesso al voto popolare argomentano la loro posizione a colpi di studi e pareri d’esperti, allo scopo di dirigere l’opinione pubblica dalla loro parte. Ma a volte tali studi non producono i risultati auspicati. È il caso dell’Unione Sindacale Svizzera (USS), nel contesto dell’iniziativa denominata “In favore del servizio pubblico”, sulla quale la popolazione dovrà pronunciarsi il 5 giugno e alla quale l’USS si oppone.
 Il Blick ha riportato infatti lunedì di uno studio commissionato nel 2013 dall’USS e il suo presidente, il consigliere agli Stati socialista Paul Rechsteiner. Obiettivo: analizzare le conseguenze di un “Sì” in occasione del voto. Lo studio è stato effettivamente condotto da un esperto, nella fattispecie il figlio del senatore biennese Hans Stöckli, ed è stato presentato ai rappresentanti di Swisscom, La Posta e delle FFS. Ma non è mai stato pubblicato.

Il contrario degli argomenti dell’USS



In un rapporto di una trentina di pagine, Andreas Stöckli è in effetti giunto alla conclusione che un “Sì” all’iniziativa in occasione del voto del 5 giugno renderebbe la privatizzazione delle imprese in questione poco attrattiva e che i finanziamenti trasversali in seno a tali imprese avranno la tendenza ad aumentare.

 Problema: è l’esatto contrario di quanto sostiene l’USS nel suo argomentario in opposizione all’iniziativa. I sindacati affermano infatti che se l’iniziativa andasse in porto spalancherebbe le porte alla privatizzazione, in special modo quella di Swisscom, e che non vi è motivo di di vietare i finanziamenti trasversali, perché i benefici che generano sono reinvestiti nel servizio pubblico.

L’USS minimizza

Andreas Stöckli non ha voluto rilasciare commenti sulla sua inchiesta al Blick. Da parte dell’USS si tenta di minimizzare il caso. «Non concordo con le conclusioni contenute in questo studio, in particolare sul fatto che che un accettazione dell’iniziativa abbasserebbe le possibilità di una privatizzazione», sostiene il Segretario generale Dore Heim. «Ciò dipendenderà soprattutto da come il Parlamento metterà in atto l’iniziativa», aggiunge prudentemente. Fa notare inoltre che non si tratta propriamente di uno studio vero e proprio, ma piuttosto di una consulenza richiesta nel quadro di una conferenza.

Infine, da parte degli iniziativisti, regna lo sconcerto: «quanto ha fatto l’Unione Sindacale Svizzera è truffare i propri membri e l’elettorato», critica aspramente Peter Salvisberg, uno dei promotori del testo di legge. A suo modo di vedere gli oppositori stanno tentando di combattere l’iniziativa con ogni mezzo.

(da 20 minutes: 23 maggio 2016 08:54; Att: 23.05.2016 09:35 – Link all’originale: http://www.20min.ch/ro/news/suisse/story/L-USS-a-cache-une-etude-sur-le-service-public-18710805)

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