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Ankara contro Damasco, ma la sinistra turca cerca sponde da Assad

L’ex vice premier della Turchia Şükrü Sina Gürel si è diretto a Damasco per incontrare il presidente siriano Bashar al-Assad. E’ il secondo segnale di alto livello che arriva dall’opposizione turca a favore di una distensione del rapporto fra i due paesi e di sfiducia verso il governo islamico attualmente al potere ad Ankara che ha fatto di tutto per destabilizzare la Siria secondo i piani americani.

gürelGürel è stato vice-premier dell’ultimo governo laico e kemalista di Ankara retto dal Partito Democratico della Sinistra (DSP) fino al 2002, prima che Recep Tayyip Erdogan vincesse le elezioni. Gürel ha raccontato all’agenzia russa “Sputnik” che “qualcuno doveva fare il primo passo e aprire, finalmente, un canale di politica estera, che per tanto tempo è stato chiuso. Sono andato in Siria nella speranza che questo problema potesse essere risolto. Durante l’incontro con il presidente siriano Bashar al-Assad, l’ho informato del fatto che io non sono il rappresentante di nessuno. Si tratta di un passo indipendente con il solo scopo di dimostrare buone intenzioni”.

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Il siriano Assad con il turco Perinçek

A onore del vero la primissima delegazione turca ad essere ricevuta da Assad nel pieno della crisi è stata quella del partito rivoluzionario Vatan di ispirazione comunista guidata da Dogu Perinçek, accompagnato dall’ex-generale Isamail Hakki Pekin. Questa dell’ex-esponente del DSP è quindi una nuova missione che rafforza l’amicizia fra turchi e siriani per evitare la guerra e la balcanizzazione del Medio Oriente.

Il socialdemocratico turco ha spiegato come “sia necessario fare questi passi nei confronti di Iran e Russia. Gli stati della regione devono sostenere la cooperazione tra di loro. Anche il grande ruolo della Russia negli avvenimenti della regione. Penso che l’Iran, la Siria, la Turchia e la Russia abbiano bisogno di mantenere costantemente canali di comunicazione tra di loro”.

Durante il colloquio lo statista siriano “senza il benché minimo affronto o aggressività nei confronti dei suoi oppositori, ha passato un importante messaggio alla Turchia, a tutto il popolo turco. Egli ha detto che il fattore chiave più importante, che non deve essere dimenticato, è il mantenimento e lo sviluppo di rapporti di amicizia e di buon vicinato. Credo che questo sia un segnale positivo e molto importante” ha concluso Gürel che non si è però scordato di affermare come “il separatismo etnico nella regione mediorientale creerà un effetto domino. Gli stati della regione hanno bisogno condurre una politica congiunta, orientata al mantenimento dell’integrità dei loro territori. È questa la soluzione del problema”.

 

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