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Dagli operai ai piccoli imprenditori: duemila comunisti belgi riuniti a congresso!

Duemila membri del Partito del Lavoro del Belgio (PTB) e decine di ospiti si sono riuniti sabato 13 giugno all’Heysel per il primo congresso del Partito fondato durante la contestazione studentesca da Ludo Martens. Il PTB è l’unico partito belga ad avere ancora una struttura nazionale unitaria nel Belgio diviso fra fiamminghi e valloni, ed è pure l’unico partito della sinistra radicale – il PTB è di origine maoista! – ad essere riuscito a conquistare due seggi in Parlamento. In un congresso entusiasta sono stati presentati i nuovo orientamenti del PTB e Peter Mertens è stato eletto con il 93,9% dei voti per un secondo mandato come presidente del più grande partito comunista belga. L’ampio consenso tributato a Mertens discende principalmente dalla fiducia verso i nuovi orientamenti adottati dal Partito dopo il Congresso di rinnovamento del 2008. “Un rinnovamento che ha portato la resistenza sociale nel parlamento”, si è rallegrato Raoul Hedebouw, portavoce nazionale del PTB.

Lode per la lotta in Grecia e Spagna

Il Congresso del PTB è nato sotto il segno del nuovo vento che soffia in Europa e dell’opposizione crescente alla politica europeista di austerità. Dikaios Psikakos, della piattaforma greca Solidarity4All e lo spagnolo Jose Enrique Alonso Velasco, giovane attivista comunista di Burgos, sono stati applauditi. Sono poi stati invitati al congresso vari oratori della società civile belga, rispecchiando i nuovi orientamenti del PTB, un partito marxista-leninista che ha voluto uscire dal suo guscio. Una sala stracolma ha ugualmente apprezzato, gli interventi di Werner Van Heetvelde del sindacato socialista FGTB, di Ferre Wyckmans del sindacato cristiano ACV-CSC, di Ilse De Vooght del movimento femminista Femma e di Natalie Eggermont, portavoce di Climate Express. Un messaggio di solidarietà al Congresso è anche arrivato dalla Svizzera: nella missiva firmata dal Partito Comunista guidato da Massimiliano Ay si legge che il PTB “è il nucleo della resistenza sociale all’austerità” in Belgio, mentre in Svizzera: “si continua a costruire una forza politica moderna capace di uscire dalla condizioni di minorità e di folclore”.

Il PTB cambia pelle

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Il PTB ha esposto i suoi nuovi orientamenti, sintetizzabili come: “Ampliare, unire, approfondire”. “Noi restiamo evidentemente un partito della classe operaia, ha sottolineato Peter Mertens. Ma questa classe operaia è ben più diversificata rispetto al passato. Oltre ai lavoratori delle fabbriche, noi vogliamo anche organizzare, tra gli altri, gli infermieri, i professori, i precari…”. Più sorprendentemente: il partito belga vuole espressamente indirizzarsi ad altri gruppi sociale, come i piccoli lavoratori autonomi, i piccoli commercianti e gli agricoltori. “Non sono i fornai, gli agricoltori biologici e i floricoltori che nascondono i loro profitti irrisori in conti segreti in Svizzera. Sempre più i piccoli imprenditori e lavoratori autonomi interpellano il nostro partito. La classe operaia, i giovani, i contadini e gli indipendenti hanno bisogno di una alleanza progressista per essere più forti di fronte allo stesso nemico”, ha detto Mertens nel suo discorso che porta il PTB su una linea di massa. Un altro importante dibattito e forse inaspettato al congresso riguarda il ruolo delle donne nel partito. I delegati al congresso hanno deciso di introdurre delle quote per le donne alla direzione nazionale. “Sono contento che abbiamo votato questa misura, per portare avanti i cambiamenti e per avere numerose giovani donne piene di talento nella nostra direzione”, si è rallegrato Peter Mertens. Il PTB cambia quindi pelle, ringiovanisce, si rende femminile, si espande. Due terzi dei membri della nuova Direzione sono nuovi.

Attenzione particolare all’ecologia

“Ampliamento significa espandere la nostra visione – ha affermato il presidente del PTB. Guardare oltre i temi che ci hanno fatto conoscere: fiscalità equa, energia, salari, sanità. Questi temi restano i nostri punti forti. Ma noi dobbiamo anche preoccuparci molto di più di democrazia, di pace e cultura, della diversità, dell’antirazzismo, dell’inquinamento e del riscaldamento climatico. Tutto questo deve far parte del nostro DNA”. Inoltre, il PTB vuole accordare una priorità speciale alle questioni dell’ecologia: “Durante gli anni, si è tergiversato e lesinato sul problema del clima e, soprattutto, si è perduto molto tempo. Bene, adesso non è più possibile. Non è il mercato che risolverà il cambiamento climatico. Noi dovremo lottare per il diritto alla biodiversità e il diritto per un pianeta vivibile. Con questo Congresso, il PTB afferma che la lotta sociale e la lotta ambientalista vanno di pari passo, mano nella mano” ha insistito Peter Mertens.

E’ urgente abbandonare l’individualismo

813035Infine, il Congresso ha messo in evidenza l’importanza di “approfondire”. “In questi tempi di incertezza e tensione, sempre più persone sono alla ricerca di un loro posto nella società, di un’identità e di una rappresentazione del mondo che porti chiarezza in questa enorme nebbia di superficialità e confusione, ha dichiarato il presidente del PTB. Abbiamo bisogno di un modo diverso di vedere il mondo e il pianeta Terra, un cambiamento di paradigma. Le persone aspirano ad altri modi di gestire l’economia e di riconquistare la loro libertà per costruire insieme una vita sensata. Una società dovrebbe operare a misura d’uomo e nel rispetto dell’ambiente. Questa è la nostra visione di un socialismo nuovo, il socialismo 2.0. E’ il dibattito che conduciamo. E’ urgente trasformare questo mondo dell'”ognuno per sé” in un mondo di “noi”. Nel mondo individualista, siamo soli, vulnerabili. Nel mondo nostro, siamo insieme, in piedi e forti”.

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