Svolta neo-liberista per il presidente dei giovani socialisti di Ginevra: nasce il Partito Libertario

Si chiama “Parti Libertarien” la nuova organizzazione politica sorta nel Canton Ginevra martedì scorso su iniziativa di Adrien Faure, ex-presidente della Gioventù Socialista (GISO) ginevrina e dello studente universitario Fabio Battiato. Il neonato partito rifiuta la categorizzazione destra/sinistra ma si definisce “più liberale del PLR, ormai troppo statalista”. Inutile dire che il Partito Libertario non ha nulla a che fare con i libertari seguaci dell’anarchismo, storica corrente politica della sinistra rivoluzionaria, ma fa anzi riferimento al modello dei “libertarian” americani, cioè alla tradizione neo-liberista di destra.

Per i membri del “Parti Libertarien” l’ideale sarebbe infatti di ridurre ai minimi termini il ruolo dello Stato nella società, rendendo l’amministrazione pubblica sempre più localista per favorire al massimo la libera imprenditorialità degli individui e per giungere infine a una società priva di Stato. “Senza farci troppe illusioni sulla sua abolizione totale e senza essere rivoluzionari, vogliamo dimostrare che delle alternative sono possibili” spiegano infatti alla stampa ginevrina i fondatori.

10628302_362258913924051_3709574481719190056_nAdrien Faure, dopo un passato ai vertici del movimento giovanile del Partito Socialista di Ginevra, si definisce ora come “libertario anarco-socialista”, una categorizzazione politica di sua invenzione e che denota una certa confusione ideologica che vige fra certi giovani socialisti sempre in bilico fra la posizioni governiste e liberali del PS da difendere pur mantenendo le spinte massimaliste della sezione giovanile. Faure, che con una breve nota saluta i suoi ex-compagni dopo cinque anni fra le fila socialdemocratiche, ha così deciso di rompere definitivamente con l’ambiguità del suo partito e di fondarne uno tutto suo, prendendo subito posizione contro l’iniziativa targata PS per una cassa malati unica e pubblica: il nostro “anarco-socialista” dichiara infatti di rifiutare il monopolio di Stato sulla sanità e giudica l’iniziativa troppo protezionistica: per Faure occorre favorire il libero mercato, la proprietà privata e abolire la legge sull’assicurazione malattia.

Il Partito Libertario conta al momento una quindicina di membri, ma l’obiettivo è di crescere ad almeno una cinquantina di militanti attivi già alla prossima assemblea. Fin da subito, stando alle dichiarazioni alla stampa del portavoce del partito, si vogliono creare dei collegamenti con “UP”, il “Partito dell’Indipendenza”, un movimento neo-liberista analogo sorto nei cantoni di Zurigo e Berna.

Banche centraliAnche a sud del Gottardo esiste un piccolo partito politico orientato al discorso “libertarian”: si tratta del Partito dei Liberisti Ticinesi guidato da Rivo Cortonesi e che in passato aveva presentato una propria candidata al Granconsiglio sulla lista dei Verdi. Gli “anarco-capitalisti” ticinesi pare vogliano correre alle prossime elezioni: la parola d’ordine per il Ticino sembra essere quella della “centralità istituzionale dei comuni” rispetto al centralismo cantonale, in pratica una riforma istituzionale che dia più poteri agli enti locali; mentre a livello federale l’obiettivo risulta essere la “libera circolazione di monete private in Svizzera” e l'”abolizione della riserva frazionaria delle banche commerciali svizzere con obbligo della riserva intera”.

Lascia un commento