Dopo 10 anni di assenza, gli studenti della SCC riuniti in assemblea: “Vogliamo l’autogestione”!

La mobilitazione del novembre 2004
L’assemblea del novembre 2004 diede avvio allo sciopero

Mentre un po’ ovunque si assiste ad un continuo declino dei diritti di partecipazione studentesca, alla Scuola Cantonale di Commercio (SCC) di Bellinzona è recentemente tornata l’assemblea generale degli studenti, un’importante occasione di partecipazione democratica per l’approfondimento e il dibattito dei problemi legati alla scuola e più in generale alla società; si tratta insomma di un organo fondamentale per una qualsiasi scuola che vuole definirsi democratica. Essa è peraltro prevista anche dalla Legge a partire dalla terza classe della scuola media, ma molto spesso viene o snobbata o snaturata. A seguito di vari tentativi rivelatisi infruttuosi, finalmente lo scorso mercoledì 8 gennaio si è finalmente tenuta. Secondo chi ha più memoria  nei corridoi della SCC e stando ai pochi documenti d’archivio ritrovati l’ultimo evento simile si era tenuto una decina di anni prima, nel novembre 2004, ad animarla vi era l’ex-leader degli allievi bellinzonesi, Roberta Sacchetti con l’apporto esterno del sindacalista studentesco Massimiliano Ay che perorava in quell’anno la causa dello sciopero contro i tagli. A presiedere la seduta costitutiva dell’Assemblea – dieci anni dopo dall’ultima volta – è stato chiamato un comitato promotore composto di sette studenti motivatissimi, con alla testa Daniel Mitric, simpatizzante Liberale- Radicale.

L’edilizia scolastica è il problema principale

Le baracche antistanti la scuola
I container in cui gli allievi vengono stipati

Nonostante la partecipazione – in termini numerici – non sia stata delle migliori (erano presenti all’incirca 200 allievi su un migliaio di iscritti), il coinvolgimento alle discussioni è risultata molto più ampia del previsto, a prova di quanto fosse necessario tale organo nell’Istituto. Tanto è vero che le problematiche affrontate hanno mostrato un ampio e sempre maggiore disagio causato soprattutto dalla condizione fatiscente della struttura scolastica o meglio “delle strutture”, tenendo conto delle provvisorie baracche, ormai in uso da svariati anni e dei nuovi container posti sul prato adiacente l’edificio, che in precedenza era un’ex caserma militare, ora in fase di parziale ristrutturazione, passando poi alla mensa che, nonostante la qualità sicuramente superiore ad altri istituti, riesce a soddisfare a malapena un terzo degli studenti e il cui prezzo pare tenderà ad aumentare. Un altro elemento preoccupante sollevato dai ragazzi è stato quello relativo alla sempre più disperata situazione dell’offerta di trasporti pubblici per il tragitto degli studenti, che obbliga questi a lanciarsi quasi in tafferugli per poter prendere posto sui mezzi. L’Assemblea ha quindi votato una risoluzione che delega al Comitato Studentesco il compito di contattare i responsabili del servizio così da poter finalmente potenziarne l’offerta. Si è inoltre chiesto alla Direzione della scuola di fare altrettanto e, con ogni probabilità, verranno chiamate in causa pure le istituzioni, troppo spesso disinteressate nei confronti del mondo scolastico.

Esami, salute e partecipazione

L'autogestione anche alla SCC?
L’autogestione anche alla SCC?

Oltre all’edilizia scolastica e ai trasporti, gli studenti son stati chiamati a dibattere pure su temi apparentemente di minor entità, ma molto sentiti dalla base: Sebastano Pestoni, allievo della sede e volto noto nel bellinzonese per la sua attività politica in seno al Partito Comunista (PC), ha caldeggiato la modifica della tabella dei lavori scritti, così da garantire agli allievi il tempo adeguato per meglio prepararsi agli  esami della Terza classe, introdotti dalle nuove riforme volute da Berna. I giovani hanno poi affrontato la questione delle dipendenze e hanno ragionato sull’eventualità di organizzare campagne di sensibilizzazione, anche queste frequentemente rimpiazzate da becero moralismo e proibizionismo: un’allieva ha chiesto infatti di chinarsi sul fumo all’interno della scuola.

Forse la prima autogestione

Il sindacalista SISA Alberto Togni
Il sindacalista SISA A.Togni

Ma durante l’Assemblea non si è parlato solamente di aspetti negativi. Si è pure deciso di iniziare delle trattative con la Direzione per istituire le prime Giornate culturali autogestite dagli studenti stessi, come avviene da circa quindici anni nei licei. Stando ai rappresentanti studenteschi la Direzione sembrerebbe aperta al dialogo per conquistare questo altro tassello per una scuola più democratica. A introdurre questo tema, finora sconosciuto alla SCC, con un breve discorso e la visione di un filmato, ci ha pensato Alberto Togni, vicepresidente del Comitato promotore e sindacalista studentesco a livello cantonale. Da ultimo è stato pure fondato un gruppo di lavoro per l’organizzazione di una festa di fine anno scolastico.

I giovani si impegnano, ma vanno ascoltati

Sicuramente è un po’ presto per esprimere un giudizio definitivo su queste prime due ore di assemblea, tuttavia grazie ad alcuni studenti che la nostra redazione ha potuto sentire, una prima parziale conclusione si può già trarre: tralasciando i numeri, la partecipazione è stata di qualità. Questo dimostra non solo quanto la SCC necessitasse di un organo per dar voce alle rivendicazioni degli studenti, sempre gli ultimi a essere interpellati sulle questioni che spesso gli toccano più di tutti, ma soprattutto smentisce lo stereotipo dell’allievo “menefreghista”: al contrario esiste ancora chi ha a cuore il futuro della scuola ed è pronto a battersi per un suo miglioramento. Ora ai ragazzi della SCC spetta il compito di portare avanti il lavoro in maniera seria e risoluta, concretizzando ciò che è emerso ed emergerà (si prevede una prossima assemblea già subito dopo il rientro dalle vacanze di carnevale!). Non sarà facile, ma i buoni propositi ci sono tutti.

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