/

Decine di migliaia di moldavi anti-europeisti in piazza sventolando le bandiere rosse!

moldavia2013Circa 60mila persone si sono riunite nella capitale della Moldavia su invito del Partito dei Comunisti della Repubblica Moldava (PCRM) per esigere non solo la fine del governo nazionale ritenuto una marionetta di Bruxelles, ma anche lo scioglimento del parlamento che stava negoziando in segreto – con una flagrante procedure anti-costituzionale – l’adesione del paese est-europeo all’Unione Europea.

Il segretario del PCRM, Vladimir Voronin, ex-presidente della Repubblica, ha affermato che la vera integrazione europea della Moldavia passerà per l’adesione all’unione doganale formata da Russia, Bielorussia, Ucraina e Kazkistan, cioè le repubbliche sorelle che in passato formavano l’Unione Sovietica. Voronin rifiuta invece che il suo Paese si sottometta all’UE imperialista. Si tratta di una parziale svolta, poiché in passato in Voronin non erano del tutto mancate tentazioni aperte a un discorso europeista, aperture criticate peraltro all’interno dello stesso movimento comunista internazionale.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERAVoronin ha poi lodato la resistenza del governo della vicina Ucraina contro le pressioni di Bruxelles contro la sua sovranità. Una protesta portata avanti  “con i metodi della democrazia diretta, della resistenza civica pacifica, attraverso il coalizzarsi di tutte le forze politiche responsabili della Repubblica”, così diceva l’appello diramato di leader comunisti locali.

160px-PCRM_logo

Il PCRM è il partito più importante della Moldavia che è stato dal 2001 al 2009 al governo, quindi anche dopo la fine dell’epoca sovietica. Oltre all’ex-presidente della Repubblica Voronin, ne fanno parte gli ex-primi ministri Vasile Tarlev e Zinaida Greceani. Benché sia osservatore all’interno dell’ambiguo Partito della Sinistra Europea, il PCRM aderisce a pieno titolo alla ben più leninista “Unione dei Partiti Comunisti/Partito Comunista dell’Unione Sovietica”, una mini-internazionale diretta dai comunisti russi. Nel 2005 i comunisti moldavi avevano conquistato quasi il 46% dei voti e nel 2009 erano ulteriormente cresciuti toccando quota 50% e 61 seggi al parlamento, ma le elezioni anticipate avvenute pochi mesi dopo sancirono una perdita della maggioranza assoluta: il PCRM attualmente ha il 44,7% dei voti e 33 parlamentari su 101 ed è escluso dal governo a causa del fatto che tutti gli altri partiti: dai socialdemocratici alla destra hanno fatto fronte comune in una “Alleanza per l’integrazione europea” così da impedire ai comunisti di continuare a gestire il Paese in modo sovrano.

Lascia un commento