Cento anni fa nasceva Bruno Pontecorvo, lo scienziato dei neutrini. Non vinse il Nobel perché comunista!

pontecorvoLa teoria dell’oscillazione dei neutrini sovraintende tutta la fisica moderna e racchiude in sé molti segreti dell’universo ancora da decifrare. Con geniale fantasia e insuperato rigore scientifico è stata individuata negli anni ‘40 dal più grande studioso dei neutrini del Novecento.

Il Nobel gli è stato però sempre e ripetutamente negato. Il motivo è molto semplice, era comunista. Di più, era un comunista, fratello di Gillo Pontecorvo, un grande regista cinematografico comunista, già partigiano e dirigente del Partito Comunista Italiano (PCI), in particolare segretario della gioventù comunista di Milano al momento della Liberazione dal nazifascismo.

Ma c’è ancora qualcosa di più: impossibilitato a lavorare in Occidente per le sue idee politiche, nel 1950 sceglie di andare a vivere in Unione Sovietica, il paese di Josif Stalin. Tutti pensano che lavori per la costruzione della bomba atomica sovietica, in realtà quella la costruisce Andrej Sacharov, il futuro dissidente. Lui si occupa di neutrini e gli archivi moscoviti, aperti nel 1991, lo confermeranno.

Bruno Pontecorvo diventa Bruno Maksimovič Pontekorvo. Lavorerà con passione a Dubna, il centro di ricerca a un centinaio di chilometri da Mosca, adagiato sulle colline in riva alla Volga. Coordinerà il lavoro di molti giovani e contribuirà a tante importanti scoperte, mettendo a frutto un metodo appreso alla scuola di Enrico Fermi, in via Panisperna a Roma negli anni ’30 e migliorato in Francia dal ’36 con i fisici comunisti Irene Curie e Frédéric Joliot.

All’arrivo dei nazisti in Francia scappa in Portogallo e da qui si imbarca subito, vista la dittatura fascista di António de Oliveira Salazar, per gli Stati Uniti, dove è mal sopportato, quindi passa in Canada e alla fine della guerra in Gran Bretagna, con un incarico all’università di Liverpool. Poi, di fronte alla costante ostilità nei suoi confronti, dentro l’appesantirsi dello scontro della guerra fredda, compie la scelta dell’Unione Sovietica, dove vincerà nel 1953 il premio Stalin.

Nato a Pisa il 22 agosto 1913, ricorre in questi giorni il centenario della nascita ed anche il ventennale della morte, avvenuta a Dubna il 24 settembre 1993. A lui, genio della scienza, un sentito, sincero e commosso ricordo.

Davide Rossi

Davide Rossi, di formazione storico, è insegnante e giornalista. A Milano dirige il Centro Studi “Anna Seghers” ed è membro della Foreign Press Association Milan.

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